INCHIESTA EXPO / FRIGERIO (ARRESTATO) AVREBBE FATTO PRESSIONE SU MARONI PER NOMINARE PARIS (PIU' LAVORI ''VIE D'ACQUA'')
giovedì 8 maggio 2014MILANO - Gianstefano Frigerio, l'ex parlamentare della Dc arrestato oggi nell'ambito dell'inchiesta su un giro di tangenti negli appalti Expo, avrebbe effettuato pressioni su Silvio Berlusconi e Roberto Maroni nel tentativo far nominare Angelo Paris al posto di Antonio Rognoni (arrestato il 20 marzo scorso) alla direzione generale di Infrastrutture Lombarde.
E' quanto emerge da un'intercettazione ambientale disposta dai magistrati milanesi titolari delle indagini e contenuta dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabio Antezza. L'intercettazione risale al 28 marzo scorso, pochi giorni dopo il terremoto giudiziario che ha portato all'arresto del super manager di Infrastrutture Lombarde. A parlare sono Sergio Catozzo, ex segretario regionale dell'Udc in Liguria arrestato oggi insieme a Paris, e Giovanni Rodighiero, stretto collaboratore di Frigerio.
''Nel corso della detta conversazione - scrive il giudice nel provvedimento - i due interlocutori confermano la circostanza per la quale Frigerio ha effettuato, a dire degli stessi sodali, un ulteriore intervento presso Maroni e presso Berlusconi per raccomandare la nomina di Paris presso Infrastrutture Lombarde Spa''.
La conferma arriva anche da un'altra intercettazione ambientale di qualche giorno precedente. E' il 25 marzo quando Frigerio incontra Catozzo e gli parla, come precisa ancora il giudice milanese, del ''programma di azione necessario per collocare Paris all'interno di Infrastrutture Lombarde s.p.a. nel ruolo gia' assunto da Rognoni''.
In quell'occasione, racconta ancora i gip Antezza, ''Frigerio indica in particolare i termini procedurali dell'eventuale nomina di Paris riservandosi di concordare con lo stesso pubblico ufficiale le 'strategie' di partecipazione al bando di nomina, effettivamente pubblicato il 26 marzo 2014''. Nel colloquio riportato integralmente nell'ordinanza, Frigerio si dimostra soddisfatto e spiega a Catozzo: ''han deciso di fare un bando... e ci va benissimo ... perche' i titoli che ha Paris.... Paris e' uno di quelli che e' piu' quotato. Ma lui fa un bando e va benissimo per noi perche' Paris e' uno che ha titoli''.
Gianstefano Frigerio avrebbe effettuato pressioni nei confronti di Roberto Maroni anche sulle Vie D'Acqua, opera legata all'Expo e messa a rischio dalle proteste di associazioni ambientaliste e comitati cittadini milanesi.
In un colloquio del 25 marzo scorso intercettato dai magistrati titolari delle indagini, Sergio Catozzo (come già detto ex segretario regionale dell'Udc in Liguria arrestato oggi insieme a Paris) parla con Frigerio di un biglietto che, stando a quanto emerge dall'intercettazione ambientale, sarebbe stato inviato al presidente della Regione Lombardia.
Grazie a questa missiva, precisa il gip Fabio Antezza nell'ordinanza di custodia cautelare, ''Frigerio avrebbe sollecitato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al fine di condurre in porto il lavoro delle Vie d'Acqua, nonostante i reiterati problemi sul cantiere''.
Nel documento il giudice riporta testualmente il colloquio tra i due, con Frigerio che spiega a Catozzo: ''senti ... di' ad Enrico (il costruttore vicentino Enrico Maltauro, pure lui arrestato oggi) quando lo vedi che ho scatenato Maroni sulle Vie D'Acqua... infatti e' li' che continua a polemizzare sulle vie d'acqua''. Infine Frigerio precisa: ''Ieri ho mandato un biglietto 'vai avanti con le Vie d'Acqua che hai ragione tu''.
Intanto, il presidente della commissione Antimafia del Consiglio regionale della Lombardia, Gian Antonio Girelli, chiede al governatore Roberto Maroni ''la disponibilita' a intervenire a una nostra seduta per avere direttamente dal presidente tutte le informazioni e gli approfondimenti riguardo le preoccupanti notizie su Expo, con l'obiettivo di approfondire e conoscere le situazioni in modo corretto e non tramite la cronaca giornalistica''. Dopo gli arresti di stamani, Girelli scrive in una nota che un'audizione con Maroni puo' ''essere anche l'occasione per definire il ruolo che puo' svolgere la commissione Antimafia nel contribuire a garantire trasparenza e correttezza nella gestione della Regione al servizio dell'istituzione, ma ancor di piu' delle cittadine e dei cittadini lombardi''.
Redazione Milano.