Niente "pontieri" all'opera: la rottura personale tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi è nella sostanza, ben più solida delle operazioni di trucco e parrucco che poi ufficialmente sembrano "riparare" i guasti e cercare di far ritrovare la "sintonia" nel centrodestra.
La verità è che Salvini sta mettendo in atto non qualche scaramuccia, ma una vera e propria "scalata ostile" contro la leadership di Berlusconi oramai al tramonto tanto politico che personale. L'obbiettivo è evidente e chi non lo scorge o è davvero ottuso oppure davvero capisce poco, di politica: la mutazione del "centrodestra" in un'unica formazione che ne semplifichi il funzionamento interno e soprattutto la catena decisionale.
In tutto ciò, Berlusconi è solo, mai così solo come ora, dentro Forza Italia. L'immagine è data in maniera plastica dai pochi, pochissimi che partecipano alle sue "chiamate" in via del Plebiscito. Tolto Ghedini, dai molteplici incarichi professionali con Berlusconi, la corte si fa sempre più piccola e irrilevante nello scenario politico parlamentare. Figuriamoci per un'ipotesi di governo.
Le cronache parlano di una telefonata di fuoco tra Berlusconi e Salvini, finita con un cellure schiantato a terra. E non era quello di Salvini. Berlusconi in preda alla rabbia dicono abbia chiamato alcuni del Pd che, però , "si sono dichiarati impossibilitati a trovare una soluzione" - ha scritto Repubblica. Sono balenate anche ipotesi folkloristiche come quella di candidare assieme al Pd la Bonino al Senato e Franceschini alla Camera. Ovviamente sono stupidaggini: Lega e M5S hanno la maggioranza assoluta.
Forza Italia al suo interno è scossa da brividi definiti da un influente esponente che ha preferito rimanere anonimo "come quelli che precedono il coma". Molti parlamentari si sono posti la domanda: al prossimo giro, magari tra meno di un anno, vista la situazione, chi ci ricandida? Berlusconi? Ma neanche per idea, l'unico che può portare il centrodestra al governo e noi di nuovo in Parlamento non è più l'ex Cavaliere, ma il nuovo "capitano" e cioè Salvini. Quindi, alle strette, se siamo obbligati a scegliere con chi stare, staremo con lui. Berlusconi non è più capace di fare politica.
Il fronte interno “filoleghista” si è ripetutamente consultato. Toti in tutte le conversazioni ha chiesto di accelerare l’addio alla leadership di Berlusconi. L’obiettivo è archiviare il Cavaliere e puntare a un partito unico di destra, o al massimo una federazione - dice ancora Repubblica, ed è giusto.
Salvini nella "battaglia" per i presidenti di Camera e Senato è riuscito a fare il salto di qualità per essere riconosciuto come vero capo del centrodestra. Con il tramonto di Romani è tramontato anche Berlusconi. Tutta la politica di Salvini oggi si fonda sull'obbiettivo di portare la Lega al governo e questo governo - come per le elezioni dei presidenti dei due rami del Parlamento - non può prescindere dal Movimento Cinque Stelle. Con un obbiettivo immediato: una nuova legge elettorale bipolare con premio di maggioranza, come è giusto che sia per potere governare. E con tutto ciò, l'epoca di Berlusconi è finita.
Max Parisi