SALVINI: CONSENSI DELLA LEGA PIU' QUELLI DEGLI ALLEATI FANNO SI' CHE IL GOVERNO RAPPRESENTI PIU' DEL 50% DEGLI ITALIANI
lunedì 27 maggio 2019MILANO - All'indomani della vittoria della Lega alle elezioni europee, "la golden share" nel governo Conte "non ce l'ha in mano nessuno". Lo assicura il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa in via Bellerio, parlando del futuro dell'alleanza con il Movimento 5 Stelle. I consensi del Carroccio sommati a quelli dei suoi alleati, ribadisce Salvini, fanno si' che il governo "rappresenti piu' del 50% degli italiani".
In Italia serve "lavoro e questo passa dalla riduzione delle tasse. Gia' in settimana riuniro' i responsabili economici della Lega. La rivoluzione fiscale e la manovra d'autunno la vogliamo improntare al taglio delle tasse. Intendo il mandato di ieri a fare il contrario rispetto a quello che c'e' stato imposto per il bene dell'Europa e dei mercati" ha aggiunto Salvini.
"Vogliamo - assicura il leader del Carroccio - mettere in ordine le priorita' e la priorita' e' il diritto a pagare meno tasse. Su questo presenteremo al presidente del Consiglio, a Di Maio e ai ministri Cinquestelle un progetto".
Intanto, dalla Ue arrivano minacce all'Italia e ovviamente al governo: "Ci sono alcune scadenze europee imminenti, mi risulta in dirittura d'arrivo una lettera da parte della Commissione europea sull'economia italiana e io penso che gli italiani diano mandato a me e al governo di ridiscutere totalmente, pacatamente, costruttivamente i parametri che hanno portato a un livello di precarietà, disoccupazione ed ansia senza precedenti nella storia. Penso che sia maturo il momento in cui i leader europei si siedano intorno a un tavolo a prescindere dalle appartenenza per rivedere dei parametri vecchi che hanno fatto male all'Europa".
"Il voto di ieri è sicuramente una ventata di aria positiva. Ha aperto le finestre, ha portato aria fresca. Anche a sinistra ci sono, pensiamo ai Verdi, movimenti che vogliono uscire dalla logica della precarietà. Se lo faremo da posizione di governo in Europa o di stimolo e opposizione, lo vedremo nei prossimi giorni ".
Ora, parliamo di numeri: la Lega compie un balzo enorme sia rispetto alle Europee del 2014 quando ottenne poco piu' del 6%, sia rispetto alle politiche del 2018, in cui si attesto' al 17,35. Anche in termini di voti reali il balzo e' formidabile dal 1.686.556 voti del 2014 e dai 5.698.687 del 2018 ai 9.151.468 di ieri.
La Lega di Salvini e' la forza con maggiori consensi non solo nel Nord, dove fa da traino al centrodestra per il successo in Piemonte, ma anche nel centro, dove e' il primo partito nelle ex Regioni Rosse, ad eccezione della Toscana, dove Matteo Renzi mantiene il suo appeal, viste le preferenze dei candidati a lui vicini, ma nonostante questo, la Lega raccoglie più del 31% e il Pd è fermo al 33%. Clamoroso il risulato dell'Umbria, dove la Lega è prima con più del 38% e in Emilia Romagna, dove batte il Pd e diventa primo partito. Anche in Lazio, dove il governatore si chiama Zingaretti, la Lega diventa il primo partito.
E la Lega e' al 20% in tutto il Mezzogiorno e nelle Isole, vincendo in comuni simbolo come Riace e Lampedusa, e in alcune province incalza M5s.
Il successo, ha detto il ministro dell'Interno, fara' si' che i cavalli di battaglia della Lega siano portati avanti a livello di governo: taglio delle tasse, autonomia, lotta all'immigrazione.
A livello europeo, Salvini ha detto di aver sentito Marine Le Pen e Orban come possibili partner e ha detto di auspicare che il Ppe dialoghi con le forze sovraniste e non con i socialisti, per i futuri assetti europei. Quanto alla vittoria a Lampedusa e a Riace, significa per il ministro dell'Interno che sull'immigrazione "gli italiani ci hanno dato ragione". Il Partito di Casaleggio e Di Maio subisce un drastico ridimensionamento, un dimezzamento, nel Sud dove un anno fa aveva superato il 40% in tutte le Regioni, con punte del 45%. Il Sud rimane tuttavia la zona dove il Movimento mantiene un suo appeal: a Napoli e provincia, per esempio, e' al 39,15%.
La sostanza del voto europeo, in chiave italiana, è una: i due partiti alleati al governo rappresentano più del 50% degli elettori italiani, che se - invece - avessero voluto "punirli" avrebbero votato ben diversamente. Le elezioni europee, è chiaro da sempre, in Italia sono un esame per i governi in carica al momento del voto. E' evidente che alla maggioranza degli italiani l'esecutivo Lega-M5S piace. Ora, però, bisogna fare, fare tanto e farlo bene.
Max Parisi