CENTRO STUDI CONFCOMMERCIO: ''REDDITO FAMIGLIE TORNATO A LIVELLO ANNI '80 MA TASSE SALIRANNO DEL 120% ENTRO IL 2015!''
lunedì 3 febbraio 2014E' salito complessivamente ad oltre 4,6 miliardi, rispetto agli iniziali 1,6 miliardi, l'aumento di imposizione per le maggiori entrate nel periodo 2014-2016 previste dalla versione finale della Legge di stabilita' rispetto al disegno di legge originario; solo per il 2014, da una previsione iniziale di maggiori entrate pari a 973 milioni, si e' arrivati ad oltre 2,1 miliardi, con un incremento di quasi il 120%; per il 2015, si passa addirittura da una previsione di riduzione del carico impositivo (-496 milioni) ad un aggravio di 639 milioni.
A fronte di questi aumenti, le famiglie sono sempre piu' povere (negli ultimi 6 anni reddito pro capite ridotto del 13% e persi 18 mila euro a testa di ricchezza) e i consumi sono drammaticamente fermi (-4,2% nel 2012); ancora una volta si conferma, dunque, l'intenzione di continuare ad utilizzare la leva fiscale per far quadrare i conti pubblici invece di attuare quelle riforme indispensabili per sostenere famiglie e imprese e far ripartire l'economia.
Questi, in sintesi, i risultati dell'aggiornamento dell'Ufficio Studi Confcommercio sulle principali grandezze economiche. L'elaborazione e le analisi condotte su dati Banca d'Italia, Istat e Cer confermano la sensazione di eccezionalita' della crisi che faticosamente cerchiamo di lasciarci oggi alle spalle.
Nel 2012 la ricchezza netta pro capite - composta sia di abitazioni sia di strumenti finanziari, al netto dei debiti - e' tornata ai livelli del 2002 perdendo, rispetto al massimo raggiunto nel 2006, oltre 18.000 euro a testa; il reddito disponibile pro capite, tra il 2007 e la fine del 2013, ha subito una riduzione cumulata di oltre il 13% facendo, anche in questo caso, un grande balzo all'indietro tornando, al netto dell'inflazione, ai livelli della seconda meta' degli anni '80.
L'euro ha fatto arretrare l'Italia di trent'anni.