20.000.000 DI EURO DI RIMBORSI ''TELEFONICI'' A DEPUTATI & SENATORI. LO SCHIFORRIDO DELLA KASTA LADRONA.
venerdì 5 luglio 2013Roma - Mi costi, ma quanto mi costi recitava uno spot pubblicitario qualche anno fa, ma parlando dei nostri parlamentari è più che mai d’attualità. Assicurare ai nostri eletti in parlamento chiamate illimitate costa agli italiani 20 milioni di euro a legislatura, con un rimborso a forfait, che compare nelle busta paga di ogni eletto. I parlamentari danno spiegazioni generiche del rimborso.
Alcuni dicono di coprire anche le spese telefoniche dello staff. Altri dicono che il rimborso spese serve a coprire appena le telefonate fatte dai telefoni fissi. Deputati e senatori hanno un codice personale da cui possono accedere alle chiamate esterne dalle camere. Si tratta di un codice che permette di scalare il rimborso spese telefoniche del singolo eletto.
E d’altro canto la legge parla chiaro: “I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche”, con circa 260 euro al mese di rimborso. Per i senatori, invece, la somma aumenta a 550 euro mensili. Un contratto, con tariffa aziendale o con partita iva, scende a 30 euro al mese e quindi, facendo due veloci calcoli, lo spreco oscilla tra i 16 e 18 milioni a legislatura.
Se entrambe le camere stipulassero accordi con un gestore di telefonia con trattamenti aziendali, invece di spendere 20 milioni a quinquennio, ne spenderebbero 2 con un risparmio del 90 per cento, ma evidentemente risparmiare a loro non interessa . “…e io pago…” recitava il grande Totò, con una delle sue battute più celebri, dove quell’io sta per italiani.
Fonte notizia: senza peli sulla lingua (blog)