FUGGITE ADESSO PERCHE' ENTRO IL 2015 ITALIA FUORI DALL'EURO
Lo scrive addirittura il Sole 24 Ore, non l'euroscettico Nord che state leggendo: "Tra due anni, con la recessione, il rapporto debito-Pil salirà al 140%. Rischio di uscire dall'euro". Se addirittura il quotidano di Confindustria si spinge ad affermare che l'italia è avviata all'uscita dalla moneta unica europea, la situazione è molto ma molto più grave di quanto si sappia e di quanto soprattutto telegiornali e maggiori quotidiani dicano.
Intanto, una facile considerazione: dal dicembre 2011 al dicembre 2012 il debito pubblico gestito dal "tecnico bocconiano" Mario Monti è lievitato a 2000 miliardi di euro da 1910 qual era. Nei primi tre mesi del 2013 è salito di altri 22 miliardi.
Ieri, il governo decaduto e senza maggioranza di Monti ha scritto il decreto legge che prevede il pagamento di 40 miliardi di debiti arretrati - la maggior parte da oltre un anno - dello Stato con i fornitori privati. E come fa lo Stato a trovare i soldi? Semplice: con altro debito pubblico, cioè emettendo Bot e Btp. Quindi, i 2022 miliardi di avantieri ieri sono diventati 2062 miliardi di debito statale.
E mentre questo enorme vulcano di soldi a ufo continua a eruttare "pagherò" dello Stato, dette anche cambiali marchiate Btp-Cct-Bot e chi più ne ha - di sigle e siglette - ne metta, il prodotto interno lordo italiano tracolla sotto i colpi di maglio della recessione senza fine. Risultato? Se il dividendo diminuisce e il divisore aumenta rapidamente s'arriverà a quella fatidica soglia del 140% che ha fatto esplodere nell'ordine: Grecia, Cipro, tra poco Slovenia, e subito dopo l'italia.
Il Pil del 2013, infatti, è previsto scenda di un altro 1,7%. Il debito pubblico non ha previsioni di sorta, per la sua salita: potrebbe crescere perfino di altri 100 milairdi da oggi.
E in tutto questo, un governo non c'è, e gli accordi sottoscritti dall'italia apponendo la firma in calce al documento denominato Fiscal Compact, prevedono che per questo 2013 il debito pubblico scenda di 20 miliardi dal valore del 2012 e il disavanzo resti inferiore al 3%.
Un delirio. Un delirio che però ha una fine: il 2015, quando arrivati al 140% l'italia deflagherà e con essa l'euro che l'ha ammazzata. Un semplice consiglio del Nord ai lettori: se avete ancora da parte risparmi, fuggite dal'euro. Adesso.
max parisi