PER LA STAMPA TEDESCA, LA LINEA DEL ''RIGORE'' VOLUTO DALLA GERMANIA E' ''DERAGLIATA'' E ORA NELLA UE REGNA SOVRANO IL CAOS.
martedì 19 gennaio 2016BERLINO - Il premier conservatore spagnolo ha perso la sua maggioranza parlamentare. Il nuovo governo di sinistra in Portogallo ha aumentato il numero dei giorni festivi. E il premier italiano si oppone strenuamente al patto di stabilita'. E' palese, scrive l'editorialista Alexander Hagelueken sul quotidiano "Sueddeutsche Zeitung": la linea politica della Germania volta alla stabilizzazione dell'euro e' sotto pressione. In pratica, è deragliata, in Europa.
L'idea secondo cui un'unione monetaria funzioni solo come associazione dei riformatori, sta andando alla deriva, prosegue a scrivere Hagelueken. Il gruppo di oppositori non conta piu' solo la Grecia, ma sta diventando un movimento di massa. E questa e' solo una delle forze centrifughe che agiscono sul Continente.
Infatti, la Gran Bretagna, un membro testardo ma importante dell'Unione Europea, sta soppesando la sua uscita dalla Ue. L'afflusso di profughi e gli attriti sulla loro distribuzione non fanno che risvegliare vecchi rancori. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker esprime una convinzione incrollabile: le frontiere impediscono l'interconnessione economica che genera il benessere dell'Europa.
I controlli dei camion ai confini nazionali costano miliardi di euro. Per avere piu' benessere, scrive l'editorialista, l'Unione Europea avrebbe bisogno del coraggio di nazioni volenterose e di una classe dirigente forte. Con Juncker, dopo molti anni, la Commissione europea ha ritrovato al suo vertice invece un esperto di compromessi.
Ancor più difficile, invece, e' la situazione tra le grandi nazioni, soprattutto l'asse franco-tedesco, senza il quale nulla si muove nella Ue. Francois Hollande o il prossimo presidente francese dovranno intraprendere passi importanti. E la cancelliera Angela Merkel e' occupata soprattutto dalla gestione della crisi migratoria. Solo se scoprira' l'Europa come il progetto del suo tardo cancellierato, ci sara' veramente una speranza. Merkel, conclude Hagelueken, dovrebbe offrire agli Stati europei piu' in crisi un pacchetto di crescita al fine di rinsaldare l'adesione al progetto europeo.
Al contrario, salgono i rancori e i sospetti, specialmente nei confronti dell'Italia, il grande debitore.
Redazione Milano