IL GOVERNO LETTA (NON RENZI) ATTUA LA RIDUZIONE DEI COMPENSI DEI CAPI DELLE AZIENDE PUBBLICHE (ESCLUSE LE PRINCIPALI...)
venerdì 28 marzo 2014Dall'1 aprile i compensi dei manager delle societa' non quotate, direttamente o indirettamente controllate dal Tesoro, sono soggetti immediatamente al tetto definito in base allo stipendio del presidente della Corte di Cassazione. (311.658,53 euro lordi)
Lo rende noto il ministero dell'Economia specificando che i limiti non riguardano le Enel, Eni, Finmeccanica, ne' Ferrovie, Cdp e Poste.
Il prossimo 1 aprile 2014, spiega via XX Settembre in una nota, entrera' infatti in vigore il decreto ministeriale del 24 dicembre 2013 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 2014), che integra e completa il quadro normativo che regola i compensi degli amministratori con deleghe delle societa' non quotate controllate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Per ciascuna fascia, specifica il Tesoro, è stato fissato un limite retributivo: per gli amministratori delle società della prima fascia il tetto è pari al 100% del trattamento economico del presidente della Cassazione (311.658,53 euro lordi); per la seconda fascia il tetto è pari all'80% (249.326,82 euro); per la terza fascia il tetto è pari al 50% (155.829,27 euro).
Per Anas, Invimit e Rai lo stipendio dell'amministratore delegato sarà di 311.658,53 euro, mentre quello dei presidente di 93.497,56 euro. Sempre cifre riferite al lordo della retribuzione.
Per Coni servizi, Consap, Consip, Enav, Euro (solo ad), Gse, Invitalia, Ipzs, Sogei e Sogin per l'amministratore delegato il tetto è 249.326,82 euro, mentre per il presidente 74.798,05.
Sia ben chiaro che queste nuove norme relative ai compensi dei manager delle aziende pubbliche non derivano dall'attività del governo Renzi, bensì del governo Letta.
Redazione Milano.