Chiunque altro del Pd al posto di Matteo Renzi avesse detto "o l'Unione Europea è solidarietà e quindi ha i nostri stessi valori, oppure si tenga l'euro", la sua dichiarazione avrebbe trovato lo spazio di due righe all'interno di un articolo a pagina salcazzo del solito quotidiano amico. Una polemichetta estiva non si nega a nessuno.
Quando invece il segretario del Pd vittorioso alle elezioni europee dove è riuscito a portare il suo partito a livelli che mai nella storia politica italiana aveva raggiunto, minaccia l'uscita dell'Italia dall'euro su una questione di principi e di valori morali, bè, allora questa stessa affermazione assume un rilievo che mi permetto di definire storico.
Se il capo del Pd dice - come ha detto alla Camera, si noti il luogo - durante il discorso che ha tenuto per illustrare la posizione del governo italiano alla riunione di vertice della UE - si noti il contesto - che l'Italia uscirà dall'euro perchè l'Unione Europea non ha gli stessi valori morali sul rispetto della vita umana, sulla tragedia dell'immigrazione, sulla condivisione del problema, sull'aiuto reciproco dei governi della UE su questa terrificante emergenza, ebbene: questo significa una cosa sola. Renzi si è reso conto che avanti così l'Italia defunge per colpa dell'euro.
Però, Renzi ha spostato la questione dell'uscita dall'euro dell'Italia dal piano dell'economia - che è il terreno degli affari, delle mediazioni, degli accordi - al piano dei principi, per le cui violazioni e mancanza di rispetto altrui scoppiano talvolta anche le guerre.
Geniale.
Renzi ha ben chiaro che spaccare l'euro per motivi puramente economici - ma assolutamente veri! - sarebbe comunque una battaglia sul terreno del nemico. Motivarne l'uscita addossando la colpa alle potenze centro europee, prima delle quali la Germania, che non condividono i principi del popolo italiano, invece cambia radicalmente lo scenario.
Ora, alcuni diranno che è stata una boutade, una frase gettata lì per creare scompiglio, insomma una delle tante michiate renziane. Sbagliato. Renzi ha violato un tabù. E con i tabù non si scherza. Non ha perfino importanza che abbia pescato dal canestro dei valori morali le motivazioni per dirlo. Lo ha detto.
Renzi ha detto che l'Italia uscirà dall'euro. Il segretario del partito che ha imposto l'euro all'Italia ha dichiarato che ci sono ragioni profonde per le quali accadrà e che queste ragioni sono... morali!
Credete davvero che Renzi abbia fatto questo annuncio senza averne parlato - come minimo - con Napolitano e Padoan? Se lo pensate, siete proprio ingenui. Non a caso pochi giorni fa Draghi se n'è uscito con dichiarazioni sulla "necessità dell'euro per l'Italia" totalmente fuori contesto, a freddo è sembrato, senza un perchè. Ora il perchè è chiaro. Nelle segrete stanze (Quirinale, palazzo Chigi, ufficio di Draghi a Francoforte) sapevano cosa avrebbe detto oggi Renzi.
La verità che s'intravede dietro la formidabile dichiarazione alla Camera è quella di un primo ministro che sta presentando l'exit strategy dalla gabbia infernale della valuta unica europea. Renzi ha creato la cosiddetta "occasione perchè accada".
Va da sè che gli sbarchi continueranno, a migliaia. Va da sè che il pachiderma feroce chiamato UE sonnecchierà come ha fatto finora. Agli oligarchi dell'euro non interessa un accidenti delle decine di migliaia di disperati che fuggono dall'Africa e dal Medioriente. Loro misurano il mondo col metro del Pil e dello spread, del Fiscal Compact e del MES.
Ora, sanno che hanno un problema. Si chiama Renzi, pensate. Chi l'avrebbe mai detto.
max parisi