ZAIA PROPONE UN ''CONCLAVE'' PER LA LIGA VENETA. E DOVE, IN UN FIGHT CLUB?
lunedì 15 aprile 2013Intervistato da Marco Cremonesi del Corriere della Sera, Luca Zaia ha dichiarato: «Lo dico con affetto e con stima: non vorrei essere al posto di Maroni in questo momento. Mi sforzo di capire anche la sua posizione, che è quella di salvaguardare la tenuta del movimento. Però, di questo passo si va all'autodistruzione.Soprattutto, è difficile teorizzare un partito egemone al Nord se questo non è in grado di gestire politicamente il dissenso interno. Aggiungo che non è vero che i 35 espulsi rappresentino cadregario affini».
E fin qua, diciamo che Zaia s'è trattenuto. Ma Cremonesi, che è un ottimo giornalista, gli domanda: "C'è chi dice: c'è stato un congresso. Chi non apprezza, si accomodi fuori..."
E Zaia, il leone Zaia, ruggisce: «Che c'entra? Chi ha un ruolo che deve gestire il consenso day by day non può farlo soltanto attraverso provvedimenti disciplinari o espulsioni. Altrimenti rischiamo di mutuare i metodi del passato. Che però erano gestiti in un contesto storico e umano diverso. Un cavallo da trotto è un campione perché va al trotto. In una pista da galoppo è un brocco». Che è come dire: se chiappi un sindaco e perchè ha vinto le elezioni ed è diventato sindaco (campione di trotto) lo sbatti su una pista di galoppo (e cioè lo fai diventare Segretario della Liga Veneta) ecco che combini un disastro.
A questo punto - e siamo alla fine dell'intervista - Zaia conclude così: «Non so forse per uscire da una situazione del genere, si potrebbe dare vita a una sorta di conclave in cui alcuni saggi universalmente rispettati incontrino le parti per definire il modo per appianare le questioni aperte e ripartire più forti di prima».
Noi del Nord siamo invece del parere che di fronte a situazioni straordinarie servono gesti politici straordinari. Ad esempio, un Congresso straordinario della Liga Veneta. Inutile girarci attorno. Come ci ha detto Giampaolo Gobbo, sindaco di Treviso, sabato del fattaccio: "Il problema è Tosi".
max parisi