I TASSI D'INTERESSE IN USA STANNO SALENDO E COSI' ARRIVANO CAPITALI (CHE SCAPPANO DALL'EUROPA IN DECLINO)
martedì 18 giugno 2013ROMA - ''I tassi di interesse negli Usa stanno ricominciando a salire. Nell'interpretazione piu' benigna, perche' le aspettative di crescita si stanno rafforzando. Nell'interpretazione meno benigna, perche' i mercati si stanno innervosendo ritenendo che la Fed stia uscendo troppo presto dalla fase emergenziale. Dunque ci sono rischi di ripercussioni sull'Europa. Gli spread hanno cominciato di nuovo ad aumentare e si sta materializzando un nuovo elemento di rischio sistemico''.
Cosi' Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse, in un'intervista alla Stampa. ''Draghi ha scongiurato il rischio di una disgregazione dell'euro ma in questo caso siamo dinanzi a un rischio esterno e dunque piu' difficile da fronteggiare per l'Europa'', osserva Padoan.
''Non e' un segnale di debolezza interna, ma di debolezza nei confronti degli Usa. Servirebbe, quindi, non lo scudo anti-spread, l'Omt, ma, nel momento in cui la Fed dovesse davvero cominciare a chiudere i rubinetti, la Bce dovrebbe avviare l'equivalente europeo di un quantitative easing, comprando titoli in modo illimitato''.
L'allarme di Padoan è subito ripreso da Mario Draghi: "La Bce guarda con mente aperta alle misure non convenzionali. Ci sono numerose misure che possono essere implementate se le circostanze lo richiedessero. Allo stesso tempo, deve essere chiaro che alcune di queste misure potrebbero avere conseguenze indesiderate ma questo non vuol dire che non possono essere usate in maniera appropriata". Il messaggio di Draghi è criptico, e di fatto enunciato solo per chi sa perfettamente a cosa si riferisce ma non intende spiegarlo a nessuno: è rivolto alla Fed.
max parisi