LA REGIONE MOLISE POTREBBE ESSERE LA PRIMA (DI UNA SERIE) A DICHIARARE BANCAROTTA IN AUTUNNO
mercoledì 12 giugno 2013Campobasso - La regione Molise rischia la bancarotta. Il bilancio 2011 e' stato impugnato dal Consiglio dei ministri davanti alla Corte Costituzionale per contestare la veridicita' dei residui attivi riportati nel consuntivo, pari a 1,286 mld. Dopo l'insediamento, il nuovo esecutivo di centrosinistra ha incaricato la Ragioneria dello Stato di accertare la reale situazione finanziaria dell'ente. "Abbiamo optato per i funzionari pubblici - ha spiegato il vicepresidente Michele Petraroia - perche' una societa' di revisione privata non potevamo permettercela, mentre con il Tesoro non spendiamo niente e in piu' avremo un giudizio terzo che nessuno potra' mettere in discussione".
I residui attivi derivano da entrate accertate ma non ancora riscosse e anche da somme incassate non ancora versate; poste presenti in qualsiasi bilancio ma che, nel caso della regione Molise, appaiono spropositate nella loro quantificazione. "Per il governo - aggiunge Petraroia - quelli del 2011 sono sovrastimati, da qui il ricorso contro la Legge regionale 19 di ottobre 2012, con la quale e' stato approvato il rendiconto. Il rischio e' che saltino fuori poste non coperte e quindi debiti fuori bilancio. Se la dimensione del fenomeno assumera' proporzioni insostenibili per le nostre finanze, allora ogni ipotesi e' possibile". Infatti, scostamenti significativi rispetto al quadro approvato metterebbero in discussione anche il bilancio consuntivo 2012 e quello previsionale del 2013, con il rischio di non poterli approvare per mancanza di copertura.
Da circa un mese, i tecnici del ministero stanno esaminando migliaia di documenti, lavoro che terminera' entro l'estate. "Non abbiamo dettagli, ovviamente, - conclude il vicepresidente - ma sta venendo fuori una macchina che era diventata ingovernabile e fuori da ogni controllo, con dirigenti che assumevano collaboratori in assenza di criteri generale, rapporti con societa' in house fuori da gare di evidenza pubblica".
Redazione Milano