SE AL NORD VA MALE, AL SUD E' UN DISASTRO: L'EXPORT E' IN CALO DEL 9,7% (PUGLIA -16% SICILIA -9,9%)
martedì 11 giugno 2013Milano - Nel primo trimestre 2013, rispetto al trimestre precedente, crolla l'export delle regioni meridionali e insulari (-7,8%) ma scende, in misura minore, anche quello di Italia nord-orientale e centrale (-0,9% per entrambe). Unico segnale moderatamente positivo, quello in arrivo dal Nord-Ovest (+0,5%). Lo comunica l'Istat che sottolinea come, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, nel primo trimestre 2013 la dinamica dell'export nazionale e' in diminuzione dello 0,7%, come sintesi del calo delle vendite per le regioni dell'Italia insulare (-9,7%), meridionale (-6,0%) e nord-orientale (-0,8%) e del risultato positivo conseguito dall'Italia centrale (+2,2%). Le vendite dell'Italia nord-occidentale sono stazionarie.
Le regioni che contribuiscono maggiormente alla flessione dell'export nel primo trimestre 2013 sono Puglia (-16,1%), Sicilia (-9,9%), Friuli-Venezia Giulia (-6,8%), Lombardia (-0,6%) e Sardegna (-9,1%). Tra le regioni in espansione l'Istat evidenzia il dinamismo di Marche (+13,2%), provincia di Bolzano (+3,8%), Liguria (+2,5%) e Lazio (+2,4%). Nel primo trimestre 2013 le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Lazio e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana, Puglia e Lombardia risultano in forte diminuzione. Nello stesso periodo, l'aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio e Marche e di macchinari dalla Toscana contribuisce a ridurre la flessione dell'export. Nel primo trimestre del 2013, tra le province con il piu' elevato contributo alla diminuzione dell'export nazionale, si segnalano: Siracusa, Taranto, Arezzo, Roma, Caltanissetta, Cagliari e Napoli. Firenze, Latina e Ascoli Piceno contrastano, invece, in maniera rilevante il rallentamento delle vendite all'estero.
Redazione Milano