ECCO LA VERITA' SUI DATI CHE HANNO PROVOCATO LA DECISIONE SBAGLIATA DEL GOVERNO SULLA LOMBARDIA ZONA ROSSA
martedì 26 gennaio 2021"I flussi di Regione Lombardia sono sempre stati inviati correttamente, come validato sempre dall'Istituto superiore di Sanita' (Iss) ogni settimana". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Attilio Fontana in merito ai fatti riguardanti l'errore che hanno portato la Lombardia in zona rossa.
"Fino a questo momento - ha aggiunto Fontana - i dati prodotti da Iss non erano mai stati da noi contestati, anche in considerazione del lavoro comune portato avanti. Gli indicatori complessivamente hanno avuto una loro coerenza interna nel tempo. Abbiamo sempre sviluppato nostre stime e abbiamo sempre constatato un andamento parallelo. Nell'occasione del report 35 abbiamo invece notato la discrepanza tra l'indice Rt Sintomi 1.4. e il resto degli indicatori, incluso l'indice Rt ospedaliero, orientati verso uno scenario di tipo 2, che corrisponde alla zona arancione".
"In considerazione di tale discrepanza - ha spiegato il governatore - abbiamo ricalcolato al nostro interno l'indice Rt Sintomi che e' risultato pari a 1.01. Per questo abbiamo chiesto una valutazione piu' coerente da parte della Cabina di Regia (formata da ministero della Salute, Iss e rappresentanti delle Regioni), che tenesse conto anche dell'Rt ospedaliero e dell'incidenza dei nuovi casi per 100mila abitanti. La stessa Cabina di Regia aveva in precedenza suggerito al ministero di pesare maggiormente altri indicatori".
Contestualmente la componente tecnica dell'assessorato - ha aggiunto Fontana - "si e' confrontata con Iss ed e' emerso che il picco di Rt Sintomi era dovuto a una criticita' correlata al percorso di estrapolazione di dati da parte di Iss. A valle delle interlocuzioni tecniche, abbiamo percio' chiesto all'Iss, il 19 gennaio, di procedere alla verifica del valore dell'indice Rt Sintomi del report 35 per recepire le modifiche tecniche dallo stesso proposte, senza alcun reinvio dei dati del 13 gennaio".
"Il giorno successivo, invece, - ha proseguito il governatore lombardo - nell'imminenza dell'invio del flusso relativo alla settimana 36, ci e' stato detto da Iss che non era possibile modificare il meccanismo ed e' stato quindi chiesto dallo stesso Iss di inserire un valore convenzionale in un campo facoltativo per superare la difficolta' di funzionamento del percorso di estrapolazione dei dati".
"Senza questa operazione - ha specificato Fontana - l'Iss non avrebbe calcolato in modo corretto il nostro Rt Sintomi. Per superare l'impasse ci siamo adeguati a questa indicazione, abbiamo quindi trasmesso il 20 gennaio un flusso identico a quello della settimana precedente, con l'integrazione delle informazioni convenzionali chieste da Iss. Abbiamo manifestato la nostra perplessita' sul metodo utilizzato e abbiamo chiesto di trovare una via strutturata di superamento del problema come testimonia una nostra mail del 21 gennaio. Nei due giorni successivi abbiamo chiesto di verificare anche l'indice Rt Sintomi del report 35, ma ci e' stato risposto di dichiarare che tale richiesta doveva essere considerata una rettifica del nostro flusso; nel caso in cui non avessimo acconsentito ad ammettere di operare una rettifica dei dati, pur conoscendo il nuovo valore dell'Rt della settimana precedente, l'Iss ci ha comunicato che non avrebbe formalizzato il nuovo valore permettendoci cosi' di andare in zona arancione".
"Abbiamo, quindi, formalizzato una richiesta di rivalutazione dell'Rt Sintomi del report 35, dichiarando un'integrazione di dati a seguito del confronto tecnico con Iss e su loro precisa richiesta. Il Cts e la cabina di regia, non potendo che prender atto della correzione necessaria del valore di Rt Sintomi della Lombardia, hanno scritto nei loro verbali, poi confluiti nella motivazione dell'ordinanza del ministro, che la rivalorizzazione dell'indicatore era il frutto di una nostra rettifica. Ma cio' non risponde al vero", ha concluso Fontana.