RICORDATE IL SIGNOR RUTTE, IL PREMIER OLANDESE CHE INSULTO' L'ITALIA? SCANDALO FINANZIARIO LO TRAVOLGE. NUOVE ELEZIONI
giovedì 14 gennaio 2021AMSTERDAM - La coalizione di governo guidata dal premier Mark Rutte si riunira' domani per decidere se rassegnare le dimissioni a fronte delle crescenti polemiche riguardanti il caso di oltre 20mila famiglie che sono state ingiustamente tartassate dal fisco con l'accusa di frode sugli assegni familiari e in molti casi costrette a indebitarsi per ripagare lo stato.
Il leader del partito laburista di opposizione, Lodewijk Asscher, che era ministro ai servizi sociali nel precedente esecutivo, ha rassegnato oggi le dimissioni dalla sua carica affermando di non essere stato a conoscenza del fatto che le autorita' fiscali stavano ingiustamente dando la caccia a migliaia di famiglie pur ammettendo che il fallimento del sistemo e' riuscito "a fare del governo un nemico del suo popolo". Rutte si e' detto contrario a dissolvere l'attuale coalizione affermando che il paese ha bisogno di stabilita' mentre lotta la pandemia ma non ha escluso in toto le dimissioni, tuttavia sotto la forte pressione dell'opinione pubblica e le crepe nella sua maggioranza, la maggior parte dei commentatori politici le considerano ormai prossime.
Il governo continuera' in ogni caso a seguire gli affari correnti fino alla formazione di un nuovo governo con una finestra gia' spalancata sulle elezioni di marzo, per le quali i sondaggi danno in netto vantaggio il partito dello stesso Rutte, sebbene potrebbe personalmente subire una disfatta alle urne.
La crisi attuale e' stata scatenata il mese scorso dalla pubblicazione di un rapporto parlamentare intitolato "Ingiustizia senza precedenti" che ha portato alla luce un'autentica caccia alle streghe da parte del fisco nei confronti di oltre 20mila famiglie, in molti casi accusate di frode "per semplici errori amministrativi, senza alcun cattivo intento".
In molti casi ad esempio mancava solo una firma del coniuge ma alle famiglie non e' stato dato nemmeno la possibilita' di ricorrere in appello. La conseguenza per molte famiglie e' stata quella di dover ricorrere ai debiti per saldare cartelle esattoriali per decine di migliaia di euro senza parlare dei numerosi casi di separazioni e divorzi.
Il governo ha offerto le sue scuse per i metodi dell'agenzia del fisco - che risalgono fino al 2012 - e lo scorso marzo aveva gia' allocato 500 milioni di euro per ricompensare le famiglie. In molti casi il fisco e' stato anche accusato di racial profiling e l'agenzia ha ammesso che circa 11mila famiglie con almeno un coniuge straniero sono state oggetto di attenzioni particolari.