PARLA DRAGHI: ''ARRIVA IL MOMENTO DI FARE SCELTE DIFFICILI, DATO CHE MOLTE ATTIVITA' NON RIAPRIRANNO'' (MAREA DISOCCUPATI)
giovedì 3 settembre 2020 "Il Foglio" pubblica l'intervento di Mario Draghi, ex presidente della Bce, intervistato dal professor Filippo Crea, cardiologo della Cattolica e del Gemelli e direttore dell'European Heart Journal, in occasione del congresso online della Societa' europea di Cardiologia, Escardio. Secondo l'ex presidente della Bce e' difficile fare una previsione in merito all'impatto del Covid sull'economia europea. "All'inizio della pandemia, verso febbraio e marzo, pensavamo che la catastrofe sarebbe stata davvero drammatica. Infatti nel secondo trimestre il Prodotto interno lordo, che misura l'attivita' economica di un paese, e' calato agli stessi livelli del Dopoguerra, giusto per dare una proporzione di quanto sia stato drastico. Ma poi c'e' stata una ripresa notevole, che nel complesso e' stata superiore alle aspettative". "Penso - continua Draghi - che la ripresa avra' la forma di una radice quadrata, dove la contrazione viene seguita da una fase di grande crescita. L'incognita e' se i nuovi livelli di ricchezza nazionale saranno inferiori rispetto a prima. Io credo che saranno leggermente inferiori, e in seguito resteranno piatti per molti tempo. Ma la risposta dipende da quando verra' scoperto un nuovo vaccino. La scoperta del vaccino elimina molte delle incertezze a cui ci troviamo di fronte, che riducono sia i consumi sia gli investimenti".
Ora arriva il momento di fare scelte difficili dato che molte attivita' non riapriranno, altre torneranno ai loro livelli precedenti e altre ancora continueranno a crescere molto velocemente. Per darvi un'idea, le aziende tecnologiche si stanno espandendo e il loro valore sta crescendo a un ritmo notevole". "Il resto dell'economia - aggiunge - si e' ripreso piu' lentamente, ma la media di questi due fenomeni nel complesso e' stata positiva in alcuni paesi come gli Stati Uniti. Come detto, una parte dell'adattamento dipendera' da quando verra' scoperto il vaccino".
Assumendo che il vaccino arrivi la prossima estate, che e' una scadenza possibile, il punto e' se le conseguenze avverse per l'economia siano tollerabili per un altro anno. "Innanzitutto il vaccino potrebbe essere scoperto entro un anno pero' la vera domanda e' quando verra' distribuito in tutto il mondo. Le sorti dell'economia dipendono da questa incognita. La maggior parte dei governi ha aumentato i sussidi ai lavoratori per proteggere i salari e alle aziende per evitare che chiudessero lasciando i dipendenti senza lavoro. Quanto potra' durare tutto cio'? Non abbiamo visto i livelli attuali di debito dai tempi della Seconda Guerra mondiale. La domanda - secondo Draghi - e' "per quanto tempo sara' ancora sostenibile? Questo dipende dai tassi di interesse, che finora sono rimasti molto bassi, e dalla percezione di come e' stato utilizzato questo debito. E' stato utilizzato per fini produttivi oppure e' stato sprecato? Credo che questa distinzione sia molto importante".
Poi l'ex presidente spiega come si fa a distinguere tra le due. "La maggior parte del debito non verra' ripagato da me o da lei, ma dai giovani. In futuro loro avranno difficolta' a trovare le risorse per pagare questi debiti. Quindi la prima cosa da fare e' investire sulla loro istruzione il piu' possibile per assicurarsi che siano pronti per questa nuova societa' e non debbano sacrificare altri valori per ripagare il debito. In generale, penso che abbiamo trascurato l'istruzione, e questo significa privare i giovani del loro futuro. Credo che questa sia la peggiore forma di diseguaglianza". "Quindi - riprende - abbiamo davanti a noi un compito morale. L'istruzione e' la prima spesa produttiva su cui investire. Poi dovrebbero esserci altri temi in cima alla lista delle priorita' dei governi come la digitalizzazione, il cambiamento climatico, le infrastrutture produttive e cosi' via. In questo modo i governi creerebbero nuovi posti di lavoro. Dunque se questo processo andra' avanti velocemente i sussidi diminuiranno ma in compenso verranno creati nuovi posti di lavoro. Questo sarebbe un esito molto positivo, soprattutto per i giovani", ha concluso Draghi.