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COL GOVERNO CONTE L'ITALIA VA IN ROVINA: HA SOLO PROPOSTO AGLI ITALIANI DI FARE DEBITI IN BANCA E ADESSO VUOLE IL MESlunedì 11 maggio 2020Mentre l’Italia prova a ripartire con la Fase2, riprendiamo i nostri interventi e lo facciamo analizzando cosa ha fatto o meglio, cosa non ha fatto il governo pentapiddino per tenere a galla l’economia italiana. Vi ricordate la “bodenza di fuogo” annunciata dal premier narcisista urbi et orbi durante una delle sue interminabili comparsate in diretta ad imitazione di Castro o di Kim Yong Un? Ecco, dai 400 miliardi di interventi siamo passati alla richiesta alle banche di compiere un “atto d’amore” nei confronti degli imprenditori. Un po’ come andare a chiedere ad una prostituta una prestazione gratuita. D’altra parte, mentre la banca centrale americana e quella inglese stampano moneta senza problemi, noi siamo qui ad arrabattarci con una unione europea che decide, non decide, ci pensa, medita, pospone: a più di due mesi dall’inizio dell’epidemia, gli oligarchi della ue sono ancora a misurarsi l’ombelico. Non a caso questo grafico è impietoso Il governo italiano è quello che ha messo in campo le misure fiscali più basse in assoluto. E non potrebbe essere diversamente, dato che non dispone di una banca centrale propria in grado di iniettare liquidità nel sistema. Una liquidità che non può esaurirsi, perché come affermato più volte tanto da Draghi quanto dall’ex governatore della FED Bernanke, una banca centrale non può MAI finire i soldi. Ma siccome la BCE NON è una banca centrale come tutte le altre e soprattutto la ue NON è uno stato federale, come ben attestato dalla sentenza della corte costituzionale tedesca di questi giorni, noi NON possiamo aiutare le imprese con l’immissione di denaro a fondo perduto come stanno facendo USA, Regno Unito, Giappone e tutte le nazioni che non facciano parte della follia leuropoide. Il risultato? Il governo è disponibile a garantire prestiti alle aziende, ovverosia chiede agli imprenditori di indebitarsi ancora di più in un periodo dove soldi non ne hanno! Ci sarebbe poi da parlare di tutta la manfrina sul MES sì, no, forse, boh che si trascina come una stucchevole e vomitevole telenovela di serie B sulle spalle degli italiani. Ci basti ricordare che il MES, ammesso e non concesso che venga mai dato senza condizionalità, è comunque un prestito. Un prestito di soldi nostri, dato che l’Italia ha contribuito non poco alla sua dotazione finanziaria. Un po’ come se noi prestassimo 100 euro al bullo del quartiere (MES) e poi, siccome siamo in difficoltà, ne chiedessimo indietro 15 e lui ci imponesse pure come ridargliele ed a che tasso di interesse. Nel caso concreto, l’Italia ha versato al MES 15 miliardi e si è impegnata per 124 miliardi, e ora ne sta pietendo una trentina che dovrà rendere in aggiunta a tutti quelli che s’è impegnata comunque a versare al Mes. Robe da matti. Non deve quindi sorprendere che al di là delle mirabolanti dichiarazioni del premier narcisista, il mondo imprenditoriale italiano sia fortemente preoccupato e critico per quanto questo governo sta facendo. Per gestire una situazione del genere non servono individui che si beano delle dirette facebook o che cantano bella ciao in diretta, servono persone competenti, preparate, con il fegato ed il coraggio di prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Un ultimo aspetto: a chi dice che il denaro non cresce sugli alberi o che troppa liquidità potrebbe creare inflazione, ci permettiamo di ricordare che dal 1971 (con la fine della convertibilità in oro del dollaro ndr), le banconote sono un mero pezzo di carta accettato per convenzione e base fiduciaria. Quanto al rischio di inflazione, quello ci sarà se non si inietterà OGGI la liquidità necessaria a tenere in piedi le aziende per DOMANI. Perchè se molte aziende chiuderanno, ci troveremo in una situazione di mancata capacità produttiva e quello sì che porterà all’inflazione, con l’aggravante della disoccupazione. Non a caso, la Banca centrale giapponese,fa esattamente quello che dovrebbe fare una banca centrale… “La BoJ da tempo ormai monetizza il deficit attuando una vera e propria manutenzione della curva del debito per mantenere i tassi di interesse sulla soglia desiderata”, come spiegato da Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos. Ma questi sono concetti troppo difficili per un governo fatto di cantanti mancati, ex tronisti ed ex dj che stanno portando il paese nel baratro della desertificazione industriale e della disperazione. L’eretico Fonti: https://www.panorama.it/economia/mes-quanti-soldi-italia https://www.linkiesta.it/2020/04/italia-coronavirus-decreto-liquidita-reazioni-imprese/ https://www.startmag.it/investimenti/quale-sara-la-risposta-dell-europa-alla-crisi-economica-da-covid19/ https://www.adhocnews.it/adriano-segatori-chi-e-giuseppe-conte/ https://www.youtube.com/watch?v=hiCs_YHlKSI&feature=youtu.be https://youtu.be/A7lUw0VDuJQ https://www.ilsole24ore.com/art/le-banche-centrali-stampano-moneta-battere-coronavirus-classifica-ADrQ2rJ?refresh_ce=1
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