AUSTRIA AL VOTO: FAVORITO KURZ (AL 30%) E LA DESTRA NAZIONALISTA DEL FPOE (AL 20%). SE CONFERMATI GOVERNO SOVRANISTA
giovedì 26 settembre 2019VIENNA - Davvero l'Ue crede di avere sconfitto il nazionalismo in Austria? Potrebbe doversi ricredere molto in fretta. Cambiamenti climatici, crisi migratoria ed istruzione sono i temi che hanno dominato la campagna per le legislative di domenica prossima in Austria.
Ma il punto centrale della discussione politica riguarda il dopo-voto, la domanda se il cancelliere uscente Sebastian KURZ, esponente dei popolari su posizioni nettamente di destra, vorrà tentare una nuova coalizione con la destra del Fpoe, colpevole di essersi infilata in uno scandalo che ha fatto cadere il governo a maggio.
Il Fpoe sembra convinto che l'unione sia ancora solida ed ha affidato ad un terapista di coppia il compito di farsi portavoce di questa tesi. "Lasciatemi andare dritto al punto - afferma il consulente matrimoniale in un video diffuso durante la campagna - Avete un'ottima relazione, andate d'accordo, avete rispetto l'uno per l'altro, condividete le stesse idee. Volete veramente mettere a repentaglio tutto questo?".
KURZ è il favorito, con percentuali di consenso nei sondaggi che superano il 30%, oltre il dieci per cento al di sopra dei partiti rivali. Da una parte in campagna ha sottolineato i punti di convergenza tra il suo partito e il Fpoe, la lotta contro l'immigrazione irregolare e l'Islam politicizzato, dall'altra non ha dimenticato di alludere al cosiddetto video di Ibiza, quello che ha portato nel mese di maggio la fine della coalizione e la convocazione di elezioni anticipate. Tuttavia, il principale responsabile dello scandalo è stato estromesso dal Fpoe e quindi ormai quello scandalo appartiene al passato, e soprattutto ad una sola persona.
Il Fpoe dovrebbe poter contare sull'appoggio del 20% circa dei voti, abbastanza, anzi ben di più di quanto serva per dar vita ad una solida coalizione di maggioranza con l'Oevp di KURZ.
Il cancelliere, secondo gli analisti, non può permettersi di dar vita ad un nuovo governo instabile dopo la fine prematura dei due precedenti esecutivi, uno, caduto nel 2017 e formato in coalizione con i socialdemocratici, l'altro a maggio.
KURZ ha intanto sondato la possibilità di avvicinare i Verdi e i liberali di Neos per andare incontro ai quali ha rinunciato ad appoggiare i provvedimenti di espulsione dei presunti minorenni richiedenti asilo respinti prima della conclusione del periodo di addestramento professionale avviato in Austria, ma i numeri alle urne non sarebbero tali - secondo i sondaggi - da consentire ipotesi di governi stabili.
L'unico partito del tutto escluso da una corsa alla formazione del nuovo governo è quello socialdemocratico (Spoe), come è sembrato confermare il recente dibattito televisivo tra il capo del partito socialdemocratico e KURZ che ha accusato la leader socialdemocratica Pamela Rendi-Wagner di essere una fredda calcolatrice che fa filtrare informazioni personali e confidenziali riguardanti i suoi rivali alla stampa. "Siamo a miglia di distanza", ha dichiarato KURZ parlando dei due partiti.
Domenica 29 settembre si saprà cosa avranno deciso gli elettori.
Redazione Milano