CONTE DIMEZZATO AL SENATO: GRUPPO RENZIANI SI FARA'. ALLEANZA DI GOVERNO (ANTE SCISSIONE) NON HA PIU' LA MAGGIORANZA
martedì 17 settembre 2019Nella narrazione della stampa, in testa il Corriere della Sera ormai pari all'Unità dei "bei tempi andati", dovevano essere solo un manipolo di senatori, in uscita dal Pd verso il gruppo Misto.
Ma in queste ore, raccontano i bene informati del Senato, sta crescendo l'ipotesi di un gruppo autonomo dei renziani anche a Palazzo Madama.
Un'intenzione che cozza con il nuovo regolamento di palazzo Madama che impedisce la formazione di nuovi gruppi in assenza di un simbolo con cui ci si è presentati alle ultime elezioni. Di qui l'interlocuzione aperta con il socialista Riccardo Nencini a cui fa capo il simbolo 'Insieme'.
In alternativa, si ipotizza la richiesta alla presidente Casellati di una deroga in quanto prima applicazione del nuovo regolamento.
Il tentativo è in corso e l'esito è tutto da verificare.
Ma l'intenzione c'è e lo stesso Matteo Renzi, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe contattato direttamente diversi senatori per coinvolgerli nel progetto. Un attivismo che starebbe creando forti tensioni ai vertici del Pd Senato dove Andrea Marcucci, attuale capogruppo, resta presidente e potrebbe vedere assottigliati più del previsto, almeno nelle intenzioni iniziali, i numeri del gruppo Pd, con questo creandosi un enorme problema politico per la già risicatissima maggioranza di Conte, che a quel punto non ci sarebbe più, senza i senatori renziani.
Da qui, l'evidenza della posta in gioco.
Al momento vengono dati in uscita almeno 8 senatori: lo stesso Renzi, Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova, Tommaso Cerno, Davide Faraone, Laura Garavini, Ernesto Magorno, Eugenio Comincini.
A questi si potrebbero aggiungere Nadia Ginetti e Leonardo Grimani. E siamo a 10.
Ma tra i possibili interessati vengono dati anche Giuseppe Cucca, Andrea Ferrazzi e Valeria Sudano.
Non seguiranno Renzi invece, alcuni senatori da sempre vicini all'ex-premier, vedi Dario Parrini e Simona Malpezzi, così come Alessia Morani a Montecitorio.
Alla Camera, secondo fonti parlamentari, i numeri del nuovo gruppo si potrebbero attestare tra i 20 e i 25.
Si vocifera sull'arrivo anche di alcuni centristi come Gabriele Toccafondi e Beatrice Lorenzin.
Quest'ultima, contattata da Maria Elena Boschi, sarebbe ancora perplessa sull'operazione e per il momento nega l'intenzione di passare con i renziani. Il nome dei nuovi gruppi "lo stiamo decidendo in queste ore", spiega un parlamentare renziano.
Quanto ai tempi, il battesimo dei nuovi soggetti potrebbe avvenire tra venerdì e sabato.
Conte, raccontano fonti di Palazzo Chigi, sarebbe profondamente contrariato e non accetterebbe l'ipotesi dell'inserimento dell'interlocutore dei renziani nel gruppo ristrettissimo formato da Franceschini e Di Maio. Lo stesso Di Maio ha reso noto di considerare unicamente Zingaretti l'interlocutore dell'alleato di governo.
Intanto, alla prima prova di votazione, in Vigilanza rai, l'M5s e il pd votano su fronti opposti.
Redazione Milano