ISTITUTO CATTANEO: SE SI TORNASSE ALLE URNE, L'ALLEANZA LEGA CON FRATELLI D'ITALIA VINCEREBBE ALLA GRANDE
mercoledì 29 maggio 2019E' assolutamente vero che Matteo Salvini sia una persona - oltre che un leader politico - leale al 100%. Quindi, nessun cambiamento di governo può avvenire senza passare dalle urne.
Ed è questo il punto. Cosa accadrebbe, se si tornasse a votare?
Se domenica si fosse votato per le politiche, la coalizione di centrodestra che si presentò al voto nel marzo del 2018 avrebbe preso una larghissima maggioranza alla Camera e altrattanta al Senato.
Ma la Lega avrebbe la possibilita' di far nascere un governo anche se, anziche' nella coalizione 'a tridente' con Fi e Fdi, si fosse presentata solo in tandem con Fratelli d'Italia.
Lo rileva un'analisi dell'Istituto Cattaneo di Bologna che ha proiettato i dati delle europee sul sistema elettorale delle politiche.
Marco Valbruzzi e Rinaldo Vignati, ricercatori che hanno curato lo studio, lo definiscono "ipotetico" e invitano a prenderlo con le dovute cautele perche' ogni elezione ha le proprie dinamiche e ci sono variabili, come l'affluenza, che possono spostare anche significativamente gli equilibri.
Tuttavia, l'indicazione che emerge e' molto chiara. Il centrodestra a 'tridente' avrebbe conquistato 206 seggi proporzionali e ben 205 dei 232 seggi assegnati con l'uninominale: un totale di 411 deputati, una maggioranza larghissima rispetto ai 316 della meta' piu' uno.
Il centrosinistra (Pd e +Europa) avrebbe preso 107 seggi al proporzionale e 15 all'uninominale (concentrati fra Emilia-Romagna e Toscana), mentre il M5s 71 al proporzionale con la vittoria in 10 collegi uninominali soprattutto in Campania (contro i 93 che aveva vinto l'anno scorso). A questi si aggiungono i 4 seggi della Svp e i 12 eletti dagli italiani all'estero.
L'istituto Cattaneo ha poi preso in esame anche l'ipotesi di un'alleanza Lega-Fdi che esclude Forza Italia: anche in questo caso, manterrebbe la maggioranza dei seggi (170 proporzionali piu' 163 collegi), permettendo alle altre coalizioni di vincere in un numero maggiore di collegi uninominali e assegnando un totale di 142 seggi al centrosinistra (con 35 collegi), 103 al M5s (con 32 collegi) e 36, tutti dal proporzionale, a Forza Italia.
In questo caso il centrodestra perderebbe qualche collegio in Piemonte e in Liguria, il centrosinistra sarebbe piu' forte in Emilia-Romagna e Toscana e il M5s sarebbe piu' competitivo in Puglia, Sicilia e Sardegna, ma il vantaggio di Lega e Fdi rimarrebbe nettissimo.
"In matematica uno piu' uno fa due - avvertono pero' i ricercatori del Cattaneo - in politica a volte puo' fare tre, a volte uno. Bisogna poi considerare soprattutto il tema dell'affluenza che alle europee e' stata molto piu' bassa che alle politiche. E' difficile quindi considerare gli elettori che non sono andati a votare domenica, ma che con tutta probabilita' ci sarebbero andati se l'elezione fosse stata per il Parlamento italiano". Resta il fatto, però, che queste ipotesi di vittoria Lega-Fdi sono sono affatto campate in aria.
Redazione Milano