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PRIMA L'ITALIA / INCHIESTA SUL ''DEF'': CRESCITA, LAVORO E GIUSTIZIA (SVELIAMO LE SUPER BUFALE DI STAMPA E TG ITALIANI)lunedì 1 ottobre 2018Il DEF, la vecchia manovra finanziaria del governo gialloverde è stata presentata, ed il giornale unico di regime che va da Repubblica a IlGiornale, passando per il corrierone hanno iniziato a urlare, strepitare, inveire contro il governo reo di portare al disastro il paese, evocando le sette piaghe d’egitto e tifando perché gli oligarchi della ue, mosco-vichy in testa, calino nell’italico stivale per schiacciare sotto il loro tallone di ferro Salvini e Di Maio rei di non essere servi dei loro potentati e di aver fatto, finalmente, una finanziaria dalla parte dei cittadini. Prima di analizzare la finanziaria, ci sia consentito spendere due righe sui giornalisti del gruppo Espresso e su quelli de IlGiornale, che sono da tempo in agitazione e hanno organizzato scioperi contro il taglio del personale e degli stipendi. Quelli stessi tagli che hanno invocato dal 2011 ad oggi per i normali cittadini e che tutt’ora invocano starnazzando di rischio default e calamità varie per tutti gli italiani tranne loro. Il calo delle copie dei vostri quotidiani e settimanali, testimonia che non siete più credibili. D’altra parte, cari lettori, ricorderete che secondo questi giornalisti, la brexit avrebbe affossato il Regno Unito e Trump avrebbe perso le elezioni e, nella malaugurata ipotesi le avesse vinte, avrebbe distrutto gli USA. Come sapete, la Brexit sta facendo volare l’occupazione nel territori di Sua Maestà e l’economia americana sta tirando come non mai grazie alle politiche trumpiane. Questa premessa per dirvi che se il giornale unico di regime dice che questa manovra è un disastro, molto probabilmente è vero il contrario e vi spieghiamo perché, con buona pace dei gerarchi ue, mosco-vichy in testa. La manovra prevede infatti: - La cancellazione degli aumenti dell’IVA - Lo smantellamento della sciagurata legge Fornero per incentivare l’assunzione di giovani ed un’età pensionabile più equa - Introduzione della pensione di cittadinanza e del reddito di cittadinanza - Primo step della flat tax con l’innalzamento delle soglie di permanenza nel regime forfettario per piccole imprese, professionisti ed artigiani - Il taglio dell’IRES per le aziende che assumono lavoratori aggiuntivi - Rilancio degli investimenti pubblici - Piano straordinario di manutenzione delle infrastrutture stradali. I fedeli lettori de IlNazionalista, e de IlNord prima, sanno che questa è la manovra da sempre auspicata su queste colonne per far ripartire l’economia ed il benessere in questo paese. Per i piddini che si lamentano che è previsto un deficit/pil al 2,6%, ricordiamo che il loro leader, tal Matteo Renzi, aveva proposto un deficit/pil al 2,9% per ben cinque anni. Come si dice? Un bel tacer non fu mai scritto? Ecco, nel loro caso si applica perfettamente, come al signor mosco-vichy dato che il leader del suo paese natio si appresta a sforare per l’ennesima volta gli accordi di bilancio con la ue. Ritornando alla finanziaria, si tratta di una manovra anticiclica, volta a sviluppare la crescita interna e quindi a ridurre il rapporto debito/pil andando a far crescere il pil anziché diminuire il debito. Ricordiamo alle anime candide neoliberiste infatti l’esistenza del moltiplicatore fiscale o keynesiano che postula che per ogni punto percentuale di crescita della spesa pubblica, si verifichi una crescita di 1,5 punti del pil e quindi si riducano i famosi rapporti tanto cari agli oligarchi ue. Il contrario accade quando si taglia la spesa pubblica, con un calo del pil pari a quasi il doppio al taglio effettuato (non a caso il rapporto debito/pil italiano è esploso dopo aver attuato le “cure” consigliate dagli economisti neoliberisti e dalla ue. Una manovra che punta a creare posti di lavoro, a ridare dignità ai nostri anziani e ad incentivare la libera impresa con l’innalzamento delle soglie del sistema forfettario è una manovra che vuole lasciare maggiori risorse economiche nelle tasche dei cittadini, quindi a farne crescere la loro capacità di spesa e quindi il benessere. Si poteva fare di più? Nell’attuale contesto internazionale probabilmente no, ma dopo le elezioni di mid term USA e quelle europee del prossimo maggio 2019, probabilmente sì e siamo certi che la squadra di economisti presenti nella maggioranza, come Savona, Bagnai e Borghi, sapranno sicuramente cogliere le opportunità. Per il momento gustiamoci i pianti e stridor di denti dei lacché della ue, ben sapendo che, come detto dal ministro Savona, siamo in guerra, e gli oligarchi ue faranno di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a questo esecutivo. L’eretico Fonti LaVerità, edizione del 29/09/2018 https://www.fiscoetasse.com/rassegna-stampa/25705-def-approvata-la-nota-di-aggiornamento-ecco-le-novit-.html https://www.primaonline.it/2018/09/05/276640/sciopero-al-giornale-contro-i-tagli-annunciati-dalleditrice-il-cdr-dallazienda-nessun-piano-di-rilancio/ https://www.huffingtonpost.it/2018/09/14/stato-di-agitazione-e-cinque-giorni-di-sciopero-a-la-repubblica-pesanti-interventi-sul-costo-del-lavoro-dei-giornalisti-il-comunicato-della-redazione_a_23527522/ https://www.truenumbers.it/disoccupazione-del-regno-unito/ http://www.occhidellaguerra.it/un-altro-successo-trump-la-disoccupazione-quasi-azzerata/
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