CENSURA / NESSUNO RACCONTA IN ITALIA LE CATASTROFICHE CONDIZIONI DEL BILANCIO UE: BUCO INSANABILE DA 13 MILIARDI
lunedì 19 febbraio 2018LONDRA - Il mese di maggio potrebbe rappresentare l'inizio della fine della UE visto che in questa data si decidera' il bilancio comunitario per il periodo 2021-2027 e i conti davvero non tornano.
Di solito le discussioni sul bilancio comunitario non attraggono molta attenzione, ma questa volta e' diverso perche' adesso i burocrati della UE dovranno disperatamente trovare un modo per colmare il buco di 13 miliardi di euro lasciato dalla Brexit e gia' sono iniziate le divisioni tra chi vuole che i rimanenti Paesi paghino di piu' e chi invece vorrebbe tagliare le spese della UE.
A tale proposito Jean-Claude Junker e il responsabile per le finanze Gunther Oettinger vorrebbero che gli stati piu' ricchi contribuissero di piu' per coprire il buco di 13 miliardi di sterline - all'anno - lasciato dalla Brexit ma tale decisione ha incontrato le resistenze di diversi stati.
Il primo a fare le voce grossa e' stato Gernot Blumel, il ministro delle finanze austriaco, il quale in un incontro con Oettinger ha detto che il suo paese non vuole affatto versare piu' soldi nelle casse della UE e invece la UE dovrebbe ridurre le sue spese.
Questa posizione non e' affatto isolata visto che anche la Svezia, la Finlandia, la Danimarca e l'Olanda non hanno nessuna intenzione di versare piu' soldi alla UE non fosse altro per il fatto che questi paesi, assieme all'Austria, versano gia' piu' di quanto ricevono. Molto di più.
Certo la UE potrebbe spendere di meno, visto che e' abilissima a sprecare i soldi dei contribuenti, ma ovviamente i parassiti di Bruxelles non amano stringere la cinghia e non e' un caso se pochi giorni dopo il no dell'Austria Junker abbia proposto nuovi metodi per raccogliere soldi quali l'emissioni di permessi per chi emette anidride carbonica e l'appropriazione di una percentuale sulla tassa alle imprese pagate dai contribuenti dei paesi membri. Due idiozie una peggio dell'altra che ovviamente non hanno trovato seguito.
In ogni caso, per ora queste sono solo proposte e la battaglia entrera' nel vivo a maggio, ma quel che e' certo e' che le resistenze a maggiori versamenti saranno fortissime visto che in molti stati UE i partiti nazionalisti stanno avendo grosso successo e indubbiamente il rifiuto di Juncker di tagliare le spese della UE proponendo al posto nuove tasse, fa accrescere la rabbia e l'ostilita' verso la UE.
L'importanza di tale dibattito e' stata colta in pieno dalla stampa anglosassone, la quale sta dando ampia copertura a questa storia mentre in Italia tutto viene censurato sebbene l'Italia sia una dei paesi che dovra' versare piu' soldi e questo avverrebbe nonostante la UE abbia annunciato tagli ai fondi ad esempio per l'agricoltura, cosa che danneggerà non poco in settore specialmente in Italia.
Ovviamente questo e' inaccettabile e abbiamo riportato questa notizia perche' vogliamo che anche l'Italia faccia la voce grossa e dica ai burocrati della UE che non intendiamo versare un centesimo in piu'. Chiaramente perchè questo accada è indispensabile arrivi un nuovo governo che non sia genuflesso come questo del Pd ai poteri di vertice della Ue, iniziando da Juncker.
GIUSEPPE DE SANTIS
Nota.
Chi avesse intenzione di leggere cosa scrive la stampa britannica al riguardo, può trovare ai link qua sotto due dei tanti articoli usciti sui giornali.