GUARDIA COSTIERA LIBICA: ''ONG TEDESCA CRIMINALE, E' COLPA DELLA NAVE SEA-WATCH LA MORTE PER ANNEGAMENTO DI 5 AFRICANI''
martedì 7 novembre 2017LIBIA - La Guardia costiera libica respinge le accuse rivolte dall'organizzazione non governativa tedesca Sea-Watch di aver provocato l'annegamento di cinque migranti nel Mediterraneo per i "suoi comportamenti violenti". Il colonnello Abu Ajila Abdel Bari, capo della prima squadra della Guardia costiera, sostiene invece che i migranti siano annegati "a causa della Ong che ha ostacolato le attivita' di soccorso".
Secondo l'ufficiale, la nave umanitaria Sea-Watch 3 avrebbe "ostacolato le attivita' di soccorso che hanno permesso alla Guardia costiera di salvare dai 115 ai 145 migranti". Secondo la ricostruzione dei libici, una motovedetta in servizio si sarebbe avvicinata ad un gommone con a bordo un folto numero di migranti quando sarebbe intervenuta la nave umanitaria, avvicinandosi fino quasi speronare la motovedetta della Guardia costiera, cosa che avrebbe provocato il caos e la caduta in mare di alcuni migranti. Questa e' la versione della Guardia costiera libica e del suo ufficiale secondo il quale "con l'avvicinarsi della Sea-Watch 3 molti migranti hanno cercato di buttarsi sulla nave tedesca e questo ha provocato l'annegamento di molti di loro nel Mediterraneo".
Il colonnello ha quindi negato l'uso della forza o di aver sparato in aria o verso la Ong durante le operazioni di soccorso, ed ha accusato la Sea-Watch di cercare di operare "senza il coordinamento con le autorita' libiche, mettendo a rischio la vita dei migranti durante le loro operazioni". A provocare la morte di questi migranti "e' stata l'insistenza con cui la Ong ha tentato di intromettersi per impedire alla Guardia costiera di salvare i migranti e riportarli in Libia", ha aggiunto Abdel Bari. La Guardia costiera avverte di voler spiccare un mandato di cattura contro la Ong nel caso in cui dovesse intromettersi di nuovo nelle operazioni di soccorso in mare.
"Si registra un calo del numero dei migranti che partono dalle coste libiche verso l'Italia" ha detto il portavoce della Guardia costiera libica, Ayoub Qasem, aggiungendo che "il fenomeno permane" nonostante il calo. L'ufficiale spiega che "rispetto al passato il numero dei migranti si e' ridotto, cosi' come sono diminuiti i barconi in partenza da Sabrata dopo gli scontri dei mesi passati". Scontri che hanno spinto i trafficanti di esseri umani a "partire da altre citta' della costa libica", come Zliten, al Khoms e Gasr Garabulli, dove si trovano le nuove basi di questi gruppi criminali. Il motivo principale alla base del calo, conclude Qasem, "e' la presenza di pattugliamenti davanti alle coste libiche che non permettono ai barconi di arrivare in Italia".
Dal primo gennaio 2017 al 6 novembre, secondo i dati diffusi dal ministero degli Interni italiano, ci sono 113.957 nuovi arrivi, contro i 161.823 dello stesso periodo del 2016. Si tratta di un calo del 29 per cento, sia grazie al lavoro della Guardia costiera libica che e' stata addestrata dagli italiani - la stessa Guardia Costiera che accusa la ong tedesca di essere responsabile dei morti annegati di due giorni fa - sia per un accordo che e' stato raggiunto con le milizie presenti ad ovest di Tripoli.
I dati del ministeri dell'Interno, tuttavia, non registrano i cosiddetti "sbarchi fantasma", ovvero gli africani che sbarcano sulle coste italiane clandestinamente e si dileguano facendo perdere le loro tracce, per cui il numero degli ingressi illegali è certamente ancora piu' alto. Nella sostanza, l'invasione africana dell'Italia continua tanto quanto l'immobilità del governo Pd che non fa nulla per fermarla e per rimpatriare immediatamente dopo l'arrivo gli africani che a migliaia la settimana inondano l'Italia.
Redazione Milano