MATTEO SALVINI AL FORUM AMBROSETTI: ''IL PRIMO INDICATORE DELLA NOSTRA POLITICA ECONOMICA SARANNO LE CULLE, NON IL PIL''
domenica 3 settembre 2017CERNOBBIO - FORUM AMBROSETTI - "Il primo indicatore della nostra politica economica saranno le culle, prima del pil". Lo chiarisce Matteo Salvini, nel suo intervento a porte chiuse al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Secondo quanto riferiscono alcuni presenti in sala, Salvini spiega che "uno stato che non fa figli non ha futuro. Se in Francia nascono più bambini è perché c'è un sistema del welfare che lo permette, non perché ci sono più bonus. Questo sarà il primo impegno quando saremo al governo".
Il leader del Carroccio apostrofa la platea facendo notare che "avete sbagliato anche voi se il 'no' (al referendum) ha vinto con il 60%". "Nel 2018 - ribadisce - sarò al governo". "Voglio uno Stato che garantisca a mio figlio una pensione e non, se va bene, 650 euro al mese. Uno Stato che non fa figli non ha futuro. Vogliamo un'Italia piu' semplice: meno burocrazia e meno Stato possibile, piu' strategia e meno bonus".
E sull'euro Salvini ha detto: "La questione della "sovranita' monetaria non e' piu' un dibattito solo della Lega ma un dibattito ormai comune anche sui principali quotidiani economici italiani" spiegando che nel corso del panel a cui ha partecipato si e' parlato sia di euro che di "flat tax".
"Penso a 44 anni di avere abbastanza esperienza" ha detto ancora Salvini parlando a margine del forum Ambrosetti, immaginando un suo futuro da premier e osservando che in Europa ci sono capi di governo suoi coetanei. Il segretario della Lega ha confermato di ritenere che nel centrodestra fra lui e Silvio Berlusconi comandera' "chi avra' preso un voto in piu'" alle elezioni Politiche.
Molto chiaro anche su Matteo Renzi. "Da uno che ha fatto il presidente del Consiglio - ha detto Salvini - e litiga con un'anziana che ha perso i suoi soldi non ho niente da imparare".
E sull'invasione africana dell'Italia dalla Libia: "Secondo me si sono presi qualche mesi di pausa in attesa delle elezioni tedesche, austriache e italiane. Poi riapriranno i rubinetti - aggiunge - ma se la Lega vince i rubinetti non si aprono. Noi dicevamo che bloccando le Ong che facevano da scafisti si bloccano i flussi, le partenze e i morti. L'hanno fatto tardi e male scopiazzando la Lega, ma bloccare l'immigrazione clandestina si può. E' difficile credere ad Alfano. Credo piu al mago Merlino che ad Alfano sul tema dell'immigrazione. Prendo atto - ha aggiunto - che come dicevamo noi bloccando le Ong si bloccano i flussi che faceva da vice scafisti. Bloccando le partenze si fermano i morti. Volere e' potere. Bloccare l'immigrazione clandestina come ho detto, si può".
Salvini è tornato più volte sul concetto di premiership: "Se la Lega prendera' un voto in piu' degli altri partner del centrodestra sono pronto" a fare il premier. Quanto alle alleanze del Centrodestra, ha aggiunto e' tutto a posto, basta definire alcuni punti del progetto da presentare in comune" ma non ha aggiunto altro nei dettagli sul contenuto concreto del programma del centrodestra per la prossima legislatura.
Sulla legge elettorale ancora da approvare, chiude "spero in un colpo di reni del parlamento per una legge che consenta di sapere chi ha vinto la sera delle elezioni. Ci sono ancora tifosi del proporzionale, del caos e del tirare a campare".
"Ho incontrato gli imprenditori e ho ricordato loro che quello che la Lega diceva ed era passato per populismo, oggi e' realta' e buonsenso". La direttiva sulle banche era sbagliata - ha detto ricordando le posizioni della Lega - l'austerita' imposta dall'Europa era sbagliata, l'immigrazione si poteva fermare. Ora ho dato appuntamento all'anno prossimo con la Lega al governo e con i primi risultati".
L'intervento di Matteo Salvini al Forum Abrosetti chiude sullo ius soli: "Lo ius soli è una follia. Oggi ho dimostrato, numeri alla mano, che l'Italia è il paese europeo a legislazione vigente che ha concesso più cittadinanze nel 2015 e 2016. Non si capisce perché occorre regalarne altre per diventare la sala parto d'Europa".
Max Parisi