LO HA GIA' FATTO CON FMI E BCE, ADESSO VIKTOR ORBAN CACCIA DALL'UNGHERIA ANCHE LE ONG FINANZIATE DAL PESCECANE SOROS
lunedì 16 gennaio 2017Mentre gli ultimi giorni della presidenza Obama consegneranno alla storia il peggior presidente che gli U.S.A. abbiano mai avuto, essendo impegnato allo spasimo a creare tensioni in mezzo mondo e verso la Russia in primis nonostante le elezioni abbiano chiaramente bocciato la sua linea politica e quella della sua erede, il tutto in ossequio alle folli idee del vero “padrone” del partito democratico americano, ovvero le élites finanziarie capeggiate da Soros, proprio a quest’ultimo potrebbe essere inferto un altro duro colpo dopo la vittoria del Brexit e di Trump.
Il governo ungherese di Viktor Orban, altra bestia nera dei potentati finanziari mondiali, "reo" di aver gentilmente accompagnato alla porta i “sicari” del FMI, sta infatti valutando di mettere al bando le varie organizzazioni non governative foraggiate dallo squalo Soros. Organizzazioni ufficialmente a difesa dei diritti civili, in realtà complici delle peggiori nefandezze mondiali, non ultime delle sedicenti rivoluzioni colorate che, ad esempio, hanno portato al governo i neonazisti in Ucraina.
Sì, perché il “metodo Soros” è conosciuto e collaudato: si creano associazioni a difesa dei diritti di qualche minoranza, si inscenano proteste di piazza, si costringe il governo legittimamente eletto a dimettersi per evitare fantomatici “bagni di sangue” e si instaura un governo amico, il tutto in spregio alle più basilari norme democratiche. Il meccanismo architettato da Soros e dai suoi scherani è ben esplicitato in queste parole di Sebastiano Caputo: “Il copione è sempre stato lo stesso: le organizzazioni non governative (Amnesty International, Ocse, ecc.) finanziate e manovrate dagli istituti finanziari occidentali (Soros Foundation, ecc.) trovano il pretesto per alimentare lo scontro (brogli elettorali come in Ucraina nel 2004 oppure l’omofobia di Vladimir Putin ai giochi invernali di Sochi). I mass media creano consenso nel blocco statunitense, delegittimano il presidente di turno, e il più delle volte lo dipingono come un sanguinario dittatore.
Le associazioni studentesche “chiedono” riforme attraverso un marketing politico sottile quanto provocatorio: si costruiscono di fatto attorno a un colore, un logo ben identificabile e slogan fortemente evocativi (“Otpor!” in Serbia che significa “Resistenza!”), in maniera da rendere le manifestazioni di grande impatto. Gli intellettuali o personalità dello Star System occidentale arrivano in soccorso dei “rivoltosi” per dare “autorevolezza morale” ai sollevamenti (vedi le visite del filosofo francese Bernard Henri Levy a Kiev in sostegno dei manifestanti pro-Ue, l’atto provocatorio dell’ex deputato italiano Vladimir Luxuria ai giochi invernali di Sochi, l’esaltazione delle “Pussy Riot” in Russia).”
Il tutto, naturalmente, non certo per difendere il popolo, ma gli interessi di una ristrettissima cerchia di squali della finanza che vogliono riportare le lancette della storia ai tempi in cui i nobili (loro), avevano diritto di sfruttare impunemente tutto il resto della popolazione, che a parole stimano e difendono, ma che nella realtà dei fatti disprezzano in modo assoluto.
Le scomposte, verognose, ridicole reazioni all’esito del voto popolare in Inghilterra, USA e financo in Italia (referendum costituzionale), in cui questi “paladini della democrazia” invocano l’abolizione del diritto di voto per gli anziani o per determinate fasce di popolazione per loro scomode, ne è la dimostrazione.
Fortunatamente il vento della storia sta nuovamente cambiando: il popolo ha deciso di difendere la democrazia e la propria sovranità, bocciando in modo chiaro il disegno globalista di Soros e compagni (ricordiamo che questo individuo, che viene dipinto come filantropo dalla stampa di regime, non ha esitato a spolpare intere nazioni con le proprie speculazioni finanziarie, Italia compresa nel 1992) ed ora i governi popolari stanno predisponendo gli strumenti per tagliere le unghie a questo mostro che sta divorando l’intero pianeta, forti del consenso dei cittadini.
Sarà tutto rose e fiori? Sicuramente no, perché le élites raramente cedono in modo pacifico il potere, per cui possiamo aspettarci colpi di coda anche violenti, proprio come dimostrano gli ultimi, convulsi giorni da presidente degli usa Obama: il premio nobel per la pace recordman per bombardamenti.
Che il 2017 porti una ventata di grande cambiamento e spazzi via, una volta per tutte, questi oligarchi dalle leve del potere.
Luca Campolongo
Fonti
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/russia-contro-ong-cui-soros-1151548.html
https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-01-10/trump-s-win-prompts-hungarian-call-for-crackdown-on-soros-groups
http://www.zerohedge.com/news/2017-01-10/hungary-launch-crackdown-all-george-soros-funded-organizations