''LA CRISI DI MPS NON CONTEMPLA ALCUNA SOLUZIONE INDOLORE PER LA BANCA E PER L'ITALIA IN GENERALE'' (WALL STREET JOURNAL)
lunedì 12 dicembre 2016NEW YORK - "Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato ieri la prosecuzione del piano di swap volontario delle obbligazioni subordinate della banca in nuove azioni, parte di una ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro che la banca dovrebbe completare entro il prossimo 20 dicembre. La crisi dell'istituto senese - scrive Paul J. Davies in un editoriale sul Wall Street Journal di oggi - non contempla alcuna soluzione indolore per la banca e per l'Italia in generale".
"Il consiglio di amministrazione di Mps ha comunicato con una nota che provera' a portare a compimento il piano delineato lo scorso 25 ottobre, nonostante il rifiuto opposto dalla Bce a una proroga della scadenza sino al prossimo 20 gennaio. Mps, che gia' si trovava in una situazione difficile, deve fare i conti con l'ulteriore colpo alla fiducia degli investitori privati causata dalle dimissioni del presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, dopo il fallimento del suo progetto di riforma della costituzione".
"Se l'istituto di credito non dovesse riuscire a raccogliere i fondi necessari, potrebbe rendersi necessario un intervento diretto dello Stato; si tratterebbe pero' di una mossa politicamente ed economicamente esplosiva per l'Italia, perche' vietata dalle norme europee sulla risoluzione delle crisi bancarie e perche' il paese deve fare i conti con uno dei debiti pubblici maggiori al mondo".
"C'e' la possibilita' che il nuovo governo di transizione guidato da Paolo Gentiloni, se incaricato in tempo e agevolmente, possa suscitare una fiducia tale negli investitori privati che dovrebbero affidare i loro capitali a Mps. La possibilita' che la corsa contro il tempo si concluda con una qualche iniezione di fondi pubblici, pero', e' elevata. Il perche' - scrive il Wall Street Journal - e' presto detto: circa meta' del debito subordinato del Momte dei Paschi di Siena e' detenuto da investitori privati, vale a dire elettori".
"Mps e' giunta al punto cui e' oggi - prosegue il principale quotidiano economico finanziario del mondo - perche' i politici, incluso l'ex presidente del consiglio Matteo Renzi, non hanno voluto misurarsi con questa questione. Il governo italiano potrebbe forse permettersi di versare 10-15 miliardi di euro alle banche del paese in difficolta', ma la questione, oggi, e' soprattutto legale nei confronti della Ue e delle sue regole che lo vietano".
"Quanto al resto delle altre banche italiane, ogni soluzione potrebbe andar bene, a patto di non dover piu' pregiudicare i loro conti per andare in soccorso degli istituti di credito dissestati. Nel frattempo, e' accaduto qualcosa di strano: venerdi' scorso i titoli bancari italiani hanno segnato alcuni dei rialzi piu' forti dall'inizio dell'anno, forse proprio nella prospettiva di un intervento pubblico a sostegno di Mps. Gli ottimisti paiono anche voler credere alla formazione di un governo italiano tecnocratico o relativamente stabile. Per il momento - conclude il Wall Street Journal - si tratta di scenari ottimistici".