STAMPA TEDESCA: ''L'AUSTRIA A FARA' CROLLARE EURO E UE. BREXIT PICCOLEZZA, RISPETTO LA VITTORIA DI HOFER IL 2 OTTOBRE''
venerdì 8 luglio 2016BERLINO - Nel consueto silenzio della stampa nostrana appisolata quanto se non di più dell'informazione radio televisiva, in Europa e particolarmente in Germania rimbalza sulle prime pagine e nei telegiornali non solo la notizia delle banche italiane in procinto di finire a gambe all'aria, prima ancora la notizia che sarà l'Austria a far crollare in un sol colpo euro e Unione europea.
"Bruxelles e Vienna non sono mai andate d'accordo: i polli al cloro, il centralismo di Bruxelles, la curvatura del cetriolo. Tutto questo e' stato rievocato negli ultimi tempi per attizzare il risentimento contro l'integrazione europea. Ora, anche la Brexit risveglia le fantasie e desideri degli austriaci".
E' questo l'esordio dell'articolo di prima pagina in apertura del quotidiano tedesco Die Zeit, uno dei più autorevoli della Germania.
"E' vero che il nuovo cancelliere Christian Kern ha dichiarato che non c'e' la necessita' di aprire un dibattito sul possibile Austrexit, ma questo - si legge nell'analisi del Die Zeit - solo perche' non ne avra' bisogno".
"L'ultranazionalista Norbert Hofer, infatti, - continua il Die Zeit - intende essere eletto presidente il prossimo 2 ottobre e di recente ha affermato: "Se l'Unione Europea avra' cattivi sviluppi, per me sara' arrivato il momento di interpellare i cittadini austriaci". E le probabilità che Hofer sia eletto nella ripetizione del ballottaggio dopo le forti irregolarità riscontrate dalla Corte costituzionale nei conteggi dei voti, sono piuttosto alte".
"L'uscita dell'Austria dalla Ue e' un sogno per i nazionalisti di tutta Europa, ma per l'Austria e il Continente - secondo questo quotidiano tedesco notoriamente filo-Ue - si tratta di una missione suicida. Le conseguenze dirette sarebbero catastrofiche".
Catastrofiche ovviamente per le tecnocrazie di Bruxelles che da quel momento vedrebbero partire il breve conto alla rovescia per la loro destituzione, simultanea alla fine della Ue.
Tuttavia, non è solo la fine della Ue, secondo il Die Zeit, la conseguenza dell'uscita dell'Austria simile a quella della Gran Bretagna: "L'uscita della Gran Bretagna dalla Ue è una piccolezza a confronto con quello che potrebbe comportare il processo di separazione di un paese dell'euro e di Schengen, nonostante sia uno Stato piccolo e non una potenza economica".
Fin qua, il Die Zeit. Ma è in Austria che l'allarme degli "europeisti" è massimo, dato che tra meno di tre mesi potrebbe diventare presidente della Repubblica uno dei massimi esponenti del primo partito austriaco, di destra: il Fpoe, "Partito della Libertà" guidato da Christian Strache che ha un consenso di massa, superiore al 35%.
Quando sente parlare di certi scenari, Fritz Breuss dell'Istituto viennese di ricerca economica (Wifo) esce dai gangheri: "I populisti credono che sarebbe bellissimo tornare da soli, ma per l'Austria l'uscita dalla Ue sarebbe una catastrofe ancora peggiore di quella della Gran Bretagna", afferma l'economista filo-Ue austriaco. Il commercio austriaco e' concentrato sull'Unione Europea, soprattutto in Germania e in Italia: la Gran Bretagna, invece, ha stretti rapporti con gli Stati Uniti. "Siamo sempre stati dipendenti dalla Germania, lo scellino era legato al marco tedesco e anche da non-membro Ue abbiamo dovuto seguire la strada intrapresa dalla Germania", afferma Breuss.
Ma Breuss evita accuratamente di dire che l'uscita dell'Austria dalla Ue non significa affatto l'uscita dell'Austria dall'Europa, bensì solo dalla gabbia tecnocratica in cui sono rinchiusi gli stati che hanno aderito alla Ue. L'Austria fuori dalla Ue ha diritto di rinegoziare i rapporti con Bruxelles, sempre ammesso che non crolli prima la Ue, non dovendo più sottostare alle imposizioni in ogni campo dell'economia e della finanza a cui oggi è assoggettata.
Resta il fatto, che dell'Austrexit si parla molto in Europa, ma in Italia - che confina addirittura con l'Austria - non viene considerata notizia degna di nota...
Redazione Milano