''L'ECONOMIA ITALIANA E' SUL PUNTO DI CROLLARE E LA RESPONSABILITA' E' DELL'INTRODUZIONE DELL'EURO'' (THE INDEPENDENT)
martedì 21 giugno 2016LONDRA - "Dopo il successo del Movimento 5 stelle nelle ultime elezioni amministrative, il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, le cui riforme non hanno dato gli effetti sperati, probabilmente comprende che cosa volesse dire Benito Mussolini affermando governare gli italiani non è impossibile, è semplicemente inutile", scrive in prima pagina oggi sul quotidiano britannico The Independent l'esperto di mercati finanziari e stimato economista, Satyajit Das.
"L'economia italiana si e' contratta del 10% dal 2007, dopo una tripla recessione. La disoccupazione è al 12-13 per cento, intorno al 40% quella giovanile. Consumi e investimenti sono fiacchi. Il danno è a lungo termine, dato che è andato distrutto il 15% della capacita' industriale con conseguenze sull'occupazione e il potenziale di crescita" si legge nelle prime righe dell'articolo.
"Le piccole imprese - prosegue l'Independent - un tempo la forza dell'economia nazionale, soffrono del calo delle vendite e della redditività e della carenza di finanziamenti. Dopo anni di deficit, l'Italia registra un avanzo delle partite correnti dell'1,9%, riflesso più del deterioramento dell'economia che di una variazione nei commerci".
Ed è un'analisi chiara quanto spietata: "Le banche sono alle prese con prestiti inesigibili o dubbi per 150-200 miliardi di euro, con la conseguente limitazione del credito all'economia. Il debito dell'economia reale dello Stato, delle famiglie e delle imprese è del 259% del prodotto interno lordo, il 55% in piu' rispetto al 2007", ma questi dati non vengono diffusi, in Italia. Gli italiani ne restano all'oscuro. L'informazione "non vede" e non "vuol vedere".
"Gli investimenti internazionali - continua l'economista - sono al -32% del Pil. Il disavanzo è al 3% del Pil, il vero dato percentuale del debito pubblico al 140%. Le tasse non raccolte in Italia ogni anno ammontano a 160 miliardi di euro".
E ora l'analisi sulla situazione italiana pubbicata dall'Independent questa mattina arriva al cuore della catastrofe in corso: "La crisi del debito dell'area dell'euro è stata sicuramente un fattore negativo anche per l'Italia, ma al cuore dei problemi c'e' la crescita stentata causata dall'introduzione della moneta unica. La produttivita' aumenta lentamente. L'economia e' sempre piu' sbilanciata tra produttori di fascia alta, come quelli del lusso, e comparti che non riescono a competere. A ciò si aggiunge il divario tra Nord e Sud. Le debolezze strutturali sono numerose: la difficoltà di avviare un'impresa, le infrastrutture datate, una spesa per l'istruzione inferiore al 5% del Pil contro una media Ocse del 6,3% e un burocratismo leggendario".
"Le tasse in Italia - conclude Satyajit Das - rappresentano il 46% del Pil, ma secondo la Banca Mondiale la pressione fiscale effettiva in Italia è del 65% contro una media degli stati che formano l'Unione europea del 41%. Inoltre, le dimensioni del settore pubblico non sono proporzionate alla qualità dei servizi effettivamente erogati e le cose non vanno meglio nel settore privato, dominato da società monopolistiche o oligopolistiche collegate tra loro. In ultimo ma non per ultimo il livello della corruzione in Italia è alto e il suo costo è stimato dalla Corte dei Conti italiana in circa sessanta miliardi di euro all'anno, pari al 4% del Pil. L'economia italiana, l'Italia, è sul punto di crollare".
Redazione Milano