IL ROS DEI CARABINIERI SMANTELLA UNA CELLULA TERRORISTICA ISLAMICA DELL'ISIS, ANNIDATA NEI ''CENTRI ACCOGLIENZA'' A BARI
martedì 10 maggio 2016Non erano quattro esaltati, ma un gruppo di fuoco pronto a compiere stragi islamiche in Italia e in altre nazioni europee. Sono state trovate foto di siti sensibili, un catalogo di bersagli di possibili attentati che vanno da Bari a Roma passando per Londra e Parigi.
Cominciano a delinearsi i contorni dell'operazione anti terrorismo in corso a Bari che ha portato al fermo di due afghani sospettati di far parte di una 'cellula' del Is. Il provvedimento scaturisce da un'indagine avviata dal Nucleo Investigativo e dalla Sezione Anticrimine del capoluogo pugliese il 16 dicembre 2015, allorquando una pattuglia della Compagnia di Bari S. Paolo, durante un normale servizio preventivo, notava e controllava 4 afgani (due dei quali muniti di permesso di soggiorno, gli altri nella posizione di richiedenti asilo politico e domiciliati presso il Cara del capoluogo pugliese), mentre erano intenti ad effettuare riprese all'interno di un importante e rinomato centro commerciale della zona.
Da lì è nata tutta l'inchiesta arrivata agli arresti di questa mattina.
L'attivita' investigativa ha permesso di accertare come uno dei due regolari, un 30enne afgano, mantenesse stabili collegamenti telematici con un noto sito talebano, scaricando video e proclami inneggianti alla jihad e fotografie raffiguranti un noto capo carismatico talebano, ucciso durante un raid dell'aviazione statunitense, il 13 ottobre 2015, mentre come l'altro, un 28enne afgano, avesse effettuato sia il filmato girato nel menzionato centro commerciale, sia la ripresa dell'area d'imbarco, accessibile solo a seguito di check-in, dell'aeroporto di Bari - Palese.
Questo ultimo filmato è una prova evidente della volontà di compiere una strage all'aeroposto barese.
Entrambi rientravano in aereo in patria, il 18 dicembre 2016, ed è stata in quell'occasione che hanno fatto le riprese. Inoltre e sul conto di uno dei due stranieri in attesa di asilo, un 23enne afgano, e' stata documentata la disponibilita', in Gran Bretagna, di un'arma d'assalto modello M16, mitragliatore a ripetizione con un enorme volume di fuoco.
L'inchiesta ha tra l'altro messo in luce gli stretti contatti esistenti tra i 3 suddetti indagati, un pachistano 25enne e un ulteriore 29enne afgano, il primo regolare in Italia, l'altro in attesa di permesso di soggiorno, scoprendo che ambedue erano - fino all'arresto di stamattina - attivi nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di connazionali mediante l'offerta, dietro il pagamento forti somme di denaro, di sostegno logistico e della possibilita' di regolarizzare la loro posizione in Europa attraverso documenti contraffatti, nonche' il reperimento di luoghi di dimora e biglietti aerei per muoversi in tutta Europa.
Una vera a propria rete, quindi, capace di organizzare attentati, muovere corrieri e stabilire basi logistiche non solo in Italia.
"L'indagine non e' terminata: siamo alla ricerca degli altri soggetti che non sono ancora stati catturati" ha detto il pm della Dda Roberto Rossi nel corso della conferenza stampa relativa all'indagine sul terrorismo internazionale che ha portato al fermo di questi afgani e del pakistano a Bari. Intanto proseguono anche le indagini sui cellulari sequestrati "anche noi come l'Fbi non siamo stati in grado di sbloccare l'iPhone" ha detto Rossi.
Ma nei dispositivi elettronici in uso agli arrestati oltre a foto di obiettivi sensibili, di armi, in particolare in una e' ritratto uno degli indagati con una mitragliatrice americana, sono stati trovati anche una serie di canti islamici che sono di preparazione al martirio dei kamikaze. Il pm Roberto Rossi nel corso della conferenza stampa ha illustrato quanto trovato nei dispositivi informatici nel corso delle indagini sulla cellula barese sottolineando come si tratti di una tipologia di addestramento.
"In questo caso si era passati dall'adesione di un'idea a volerla mettere in pratica" ha detto il Pm Roberto Rossi in conferenza stampa stamattina. E ha spiegato che le persone fermate sono accusate di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione dell'ordine democratico e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il procuratore di Bari, Giuseppe Volte ha ringraziato "i carabinieri che hanno svolto un'attenta analisi. Specifico che l'indagine l'abbiamo avviata grazie a loro e non grazie ai servizi". E' stato il Ros dei Carabinieri, infatti, a compiere le indagini e gli arresti.
Redazione Milano.