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LA LETTERA / Il parlamentare dell'Azerbaigian Azer Karimli scrive al nostro giornale e si rivolge a Matteo Salvinisabato 23 aprile 2016L`articolo pubblicato nel quotidiano ``Il Nord" nel 9 aprile, non riflette le verita` riguardo il conflitto tra l`Azerbaigian e l`Armenia (Nagorno Karabakh). Le opinioni espresse sono il prodotto della fantasia personale del l'ambasciatore armeno e della macchina di propaganda e delle menzognedel governo armeno che occupa i territori dell`Azerbaigian. La responsabilità dell’ultimo conflitto militare avvenuto nei territori dell’Azerbaigian, occupati da parte dell’Armena ricade completamente su Erevan. Così, le Forze Armate dell`Azerbaigian sono state costrette ad addottare provvedimenti per rispondergli, proprio a causa delle provocazioni eseguite regolarmente sulla linea di confine da parte dell`esercito armeno, tenendo costantamente sotto minaccia di morte i civili che vivono in prima linea dell`Azerbaigian. Da oltre 25 anni le Forze Armate Armene occupano i territori dell`Azerbaigian riconosciuti da parte di tutti gli stati e organizzazioni internazionali . Durante l`invasione dei territori storici e legali dell`Azerbaigian da parte delle Forze Armate Armene, oltre di 1 millione di azeri sono stati sottoposti a pulizia etnica accompagnati dagli atti di genocidio e dai delitti di sangue . Il genocidio svolto dalle Forze Armate Armene contro i civili azeri nella citta` di Khojaly e` stato riconosciuto ufficialmente da parte di Repubblica Ceca, Bosnia-Erzegovina, Perù, Honduras, Pakistan, Colombia, Messico, dall'Organizzazione della Cooperazione Islamica che unisce l`Azerbaigian e circa 60 stati, da 17 Statidegli Stati Uniti, oltrechè condannato da parte di membri del parlamento di molti paesi del mondo. Fino ad oggi rimangono ancora non eseguiti da parte dell`Armenia le risoluzionidel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1993 (n. 822 , 853 , 874 e 884)sulla liberazione incondizionata delle aree occupate appartenenti alla Repubblica dell`Azerbaigian. Sono stati determinati i principi che 53 membri su 54 dell`UE, tranne l'Armenia,hanno votato sulla risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh, nel vertice dell'OSCE a Lisbona del 2-3 dicembre del 1996. Questi principi contengono in modo inequivocabile la soluzione all`interno dell`integrita` territoriale. Oltre questo, le risoluzioni del Parlamento europeo e dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo e le dichiarazioni dell`OSCE, della Nato e riprese durante i vertici delle altre organizzazioni internazionali, hanno sottolineato l`importanza delritiro delle forze di occupazione dai territori dell’Azerbaigian e di risolvere il conflitto in conformità con i principi di base del Gruppo di Minsk dell'OSCE e dell'Atto finale di Helsinki . Nonostante tutto questo, l'Armenia tiene sotto costante minaccia di guerra la regione, continuando la sua politica aggressiva senza prendere in considerazione il diritto internazionale e la volontà della comunità internazionale. Devo sottolineare che durante gli ultimi avvenimenti nei territori dell’Azerbaigian,occupati dalle Forze Armate dell’Armenia, l’Azerbaigian è stato sostenuto nonsolo da parte della Turchia. Quasi tutte le organizzazioni internazionali ed i paesi leader hanno dato ragione all’Azerbaigan ed hanno richiamato l’Armenia alla cessazione dell’occupazione. L’Azerbaigian è uno dei rari paesi dove le comunità religiose, le minoranze etniche e religiose vivono insieme, in modo pacifico e con la compressione reciproca e che ha tradizione multicultrale storica. Oggi, L’Azerbaigian si considera uno dei posti ideali per organizzare i forum umanitari internazionali ed ancora oggi nell’Azerbaigian tutti i monumenti religiosi, inclusa la chiesa armena a Baku sonopreservati dallo Stato. Pero’ l’Armenia ha distrutto tutti i monumenti religiosi e le tombe nei territori occupati dell’Azerbaigian. Quando esponenti armeni parlano del diritto dell’autodeterminazione del popolo del Nagorno-Karabagh, non parlano del fatto della espulsione degli azeri che hanno lo stesso diritto. Non parla neanche di 7 regioni, oltre alKarabakh, appartenenti all’Azerbaigian che sono tenuti sotto l’occupaizone da parte delle Forze Armate Armene. Nei principi di base dell’OSCE sulla stabilizzazione del Conflitto del Nagorno Karabakh, si sottolinea che il conflitto va risolto dando lo stato di autonomia al Nagorno Karabakh nei quadri dell’Integrita’ dei territori azeri. Percio’ le Forze Armate Armene devono uscire dai territori dell’Azerbaigian, i profughi azeri devono tornare alle loro case e la loro sicurezza deve essere garantita. Tutti questi sono i principi apparsi sui documenti ammessi dalle organizzazioni internazionali per risolvere il conflitto. Il governo armeno dicendo menzogne, presentando le loro fantasie come realtà, cerca di distrarre l’attenzione dalla realtà e dai principi del diritto internazionale. Sicuramente non ci si aspettava una posizione giusta da una persona come Armen Ashotyan che rappresenta un governo di un paese dove e’ stato ucciso il candidato alla presidenza. Questo non è una sorpresa per noi. Per concludere vorrei rispondere al segretario della Lega Nord, in cui Salvini, dichiara la necessità di un riconoscimento formale dell'indipendenza del Nagorno Karabakh, sulla base del principio di autodeterminazione dei popoli, della storia del suo popolo e delle suetradizioni cristiane millenarie, ricordando che il conflitto del Nagorno Karabakh e l’occupazione del 20% dei territori dell’Azerbaigian nulla ha che vedere con questioni religiose. E’ chiaro che la dichiarazione di Salvini, il cui partito che rappresenta è sempre stato vicino all’Azerbaigian, è frutto di una mancata conoscenza della materia e che l’informazione errata ricevuta dall’Ambasciatore Armeno in Italia durante il loro incontro, lo abbia portato a considerazioni non corrispondenti ad alcuna verità storica. Per comprendere questa falsità basterebbevisitare l’Azerbaigian personalmente o dialogare con le migliaia di persone che hanno visitato l’Azerbaigian, ivi compresi gli esponenti della Lega Nord e di altri partiti politici, che spesso negli ultimi anni hanno viaggiato in Azerbaigian ed hanno potuto apprezzare il valore del multiculturalismo e della coesistenza religiosa così ampiamente diffuso nel nostro paese.
Presidente dell'Interparlamentare di amicizia Azerbaigian-Italia, On. Azer Karimli |
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