GERMANIA MOLTO PREOCCUPATA DALLE ELEZIONI USA: ''NUOVO PRESIDENTE SARA' MOLTO PIU' AGGRESSIVO CON L'ISLAM GUERRAFONDAIO''
martedì 2 febbraio 2016BERLINO - Il sostegno degli Stati Uniti e' necessario alla Germania su diversi fronti: nella crisi dei profughi, pero', un presidente statunitense aggressivo potrebbe accentuare ancor piu' le cause dei flussi migratori dal Medio Oriente, nel caso di un massiccio intervento militare al suolo di truppe occidentali in Iraq e Libia. Queesta e altre profonde preoccupazioni agitano la politica tedesca ed è il Frankfurter Allgemeine Zeitung a riferirne oggi.
Quindi, scrive la FAZ, le elezioni presidenziali statunitensi rappresentano un evento dalle implicazioni fondamentali per la Germania su vari fronti. Anzitutto le relazioni diplomatiche: i rapporti transatlantici sono diventati meno cordiali, piu' freddi e distanti, specie dopo lo scandalo delle intercettazioni del 2013, quando emerse che i servizi segreti americani spiavano Angela Merkel. Inoltre, il disaccordo all'interno dell'Unione europea e le sue divisioni sempre più profonde preoccupano molto Washington.
La grande stampa tedesca si domanda: il prossimo presidente rimarra' a distanza e proseguira' il riorientamento verso l'Asia, o cerchera' un riavvicinamento con l'Europa?
Un altro nodo di fondamentale importanza e' la politica estera: chiunque succeda a Barack Obama, quasi certamente adottera' una politica estera piu' aggressiva rispetto a quella dell'attuale amministrazione, sia in Medio Oriente che in Nord Africa.
Le aspettative nei confronti della Germania, importante partner della Nato, cresceranno sempre piu'. Nonostante tutte le critiche ad Obama, prevede il "Frankfurter Allgemaine Zeitung", la Germania finira' quasi certamente per rimpiangerlo. Se i conflitti in Medio Oriente vivranno una nuova escalation, cosa succedera' ai flussi migratori e alla loro meta tedesca?
Un presidente piu' duro, meno terzomondista e per niente incline ad accettare l'espansione dell'islam guerrafondaio nel mondo, non farebbe che aggravare la situazione accettando sempre meno profughi siriani negli Stati Uniti, che sarebbe il meno. Il più, il fatto che una volta per tutte sarebbero regolati i conti con stati islamici che finanziano il terrorismo dell'isis e non solo dell'isis.
La pressione militare sugli altri paesi occidentali, scrive il quotidiano tedesco, non potra' quindi che aumentare.
E non secondarie le politiche economiche ed energetiche: il 45° presidente degli Stati Uniti porterà avanti l'autonomia energetica del suo paese e continuerà a sostenere la pratica del fracking?
Se l'America ridurrà il suo impegno nella regione del Golfo ricca di petrolio, cosa succederà alla Germania e al ruolo dell'Europa nel Vicino Oriente? Le elezioni presidenziali statunitensi potrebbero anche pesare sulla questione climatica: senza gli Stati Uniti, infatti, gli sforzi di tutela del clima, altro tema caro a Berlino, sarebbero probabilmente vani.
Insomma, c'è molta preoccupazione nel governo Merkel sull'esito delle prossime presidenziali americane, sottolinea il Frankfurter Allgemeine Zeitung. Indipendentemente da chi vincerà, un fatto ormai appare chiaro: lo status quo attuale andrà in pezzi e le cose per la Germania molto probabilmente andranno peggio di oggi.
Redazione Milano