UN QUOTIDIANO TEDESCO LANCIA L'ALLARME: FONDO SOVRANO DELLA NORVEGIA AFFONDERA' LA GERMANIA (DISASTRO IN ARRIVO)
mercoledì 16 dicembre 2015NORVEGIA - C'è una grave minaccia per l'intero sistema economico e finanziario della Germania che emerge per la prima volta su un quotidiano tedesco, e genera molte preoccupazioni, in ambienti sia del governo Merkel che della Borsa.
Dal fondo sovrano norvegese giunge un pericolo per l'economia tedesca, scrive il "Die Welt". Il signor Yngve Slyngstad e' uno dei piu' influenti investitori del pianeta - esordisce così l'articolo - perchè gestisce uno dei piu' grandi e importanti fondi sovrani, il norvegese "Statens Penjonsfond", con asset per quasi 900 miliardi di euro.
E' tutto denaro che la Norvegia ha guadagnato soprattutto dalla vendita delle proprie risorse petrolifere. Il crollo dei prezzi del petrolio e le dinamiche della finanza mondiale, però, hanno offuscato il futuro del fondo, precisa preoccupato il Die Welt. Il signor Slyngstad deve correre ai ripari, e potrebbe prendere decisioni molto spiacevoli anche per la Germania.
E' vero - analizza il quotidiano tedesco - che la maggior parte delle aziende trae vantaggio dal calo dei prezzi dell'energia: i produttori di auto raddoppiano i loro guadagni dato che per la produzione devono spendere meno e i consumatori comprano veicoli piu' grandi. Ma c'è anche un rovescio della medaglia: anche il sistema Germania dipende perlomeno indirettamente dal petrolio, e soffre quando le quotazioni calano, perche' negli ultimi anni i fondi dei ricchi paesi produttori hanno portato il petrodollaro in Germania sotto forma di investimenti.
Questi fondi sono progressivamente e discretamente divenuti i maggiori azionisti delle aziende tedesche e il loro volume totale d'investimento ammonta a 7.300 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al 2009.
Ma il crollo del prezzo del petrolio ora sta mettendo profondamente in crisi anche i fondi sovrani: non solo in Norvegia, ma anche in Qatar, Russia e Arabia Saudita. Tutti questi fondi sovrani hanno i bilanci in rosso, e non possono continuare ad averli, perchè destabilizzano i bilanci dei loro stati. Da qui, la minaccia. Come investitore istituzionale, la Norvegia detiene partecipazioni di 9 mila aziende e dispone di piu' dell'1,3 per cento di tutte le azioni del mondo.
In Germania i norvegesi detengono partecipazioni in tutte le maggiori aziende: partecipano con quasi l'8 per cento al gruppo immobiliare Vonovia, con il 7 per cento al produttore di gas Linde, a Daimler e Basf con il 3 per cento e a Deutsche Bank con il 2 per cento. I norvegesi fanno parte anche dell'ex azienda statale Deutsche Telekom.
Le cose, pero', potrebbero presto cambiare con conseguenze tanto drammatiche quanto imprevedibili. Quando la Norvegia dovrà far quadrare i conti del suo fondo sovrano, conclude il Die Weldt, non solo non investirà più in Germania, ma certamente smobilizzerà una parte dei suoi investimenti e inizierà proprio da quelli che offorno meno garanzie di profitto. In testa, le azioni e le quote delle aziende tedesche, che in base alle previsioni sia del governo Merkel sia dei più accreditati centri d'analisi teutonici al massimo renderanno l'1,5% nel 2016 contro una forte resa di altri mercati, ad iniziare da quello americano. E i principali investimenti del fondo sovrano di Norvegia giudicati a basso reddito e con pericolo di perdite riguardano, in Germania, settori nevralgici dell'industria tedesca.
Uno scenario da incubo.
Redazione Milano.