SPECIALE TERRORISMO / LA GUERRA FANTASMA DELLA CIA
venerdì 4 dicembre 2015Mesi dopo l'annuncio della conclusione delle operazioni militari in Afghanistan da parte dell'amministrazione Obama, la Central Intelligence Agency statunitense, universalmente nota come CIA, prosegue una "guerra fantasma" nell'est del paese, dove coordina una unità di combattenti segreti battezzata "Forza di protezione di Khost".
E' questo il clamoroso scoop del "Washington Post", che sulla base di testimonianze locali e documenti riservati finiti al giornale grazie a "gole profonde" della stessa Agenzia, dedica oggi un lungo articolo a quelli che definsce "presunti crimini" e alla "violazioni dei diritti umani" di questa unita' paramilitare, accusata di uccidere civili, praticare la tortura, condurre arresti arbitrari e ricorrere a un uso eccessivo della forza in controversi raid notturni.
D'altra parte, è molto sottile il confine tra "civili" e terroristi islamici, che non combattono in divisa, non hanno segni di riconoscimento e però agiscono come vere formazioni militari.
Il "Washington Post" ricostruisce una di queste operazioni, effettuata a Tor Ghar, al confine col Pakistan, una notte dello scorso settembre.
L'unita' d'elite afghana, questa brigata segreta, e i suoi supervisori - ufficiali del corpi speciali americani - agli ordini della Cia hanno fatto irruzione col volto coperto in un centro abitato alla ricerca di militanti di un gruppo paramilitare legato ai talebani.
Uno degli abitanti, che ha testimoniato l'episodio a un inviato del quotidiano americano, sostiene che il commando abbia ucciso sul posto suo padre quando questi e' andato ad aprire loro porta, e sua madre, lanciando una granata all'interno dell'edificio.
L'articolo riporta testimonianze di almeno sei episodi simili, tutti risalenti all'ultimo anno, e cita documenti e carte giudiziarie dell'unica causa legale intentata contro la milizia guidata dalla Cia, dopo che uno o piu' membri dell'unita' hanno ucciso un ragazzino di quattrodici anni, la cui età però non deve stupire: sono molti i bambini e i ragazzini-soldato armati dai talebani e usati come vera e propria "carne da cannone" in azioni di guerriglia ad altissimo rischio.
Diverse testimonianze riferiscono che alcuni degli uomini armati che conducevano gli attacchi parlavano inglese ed erano accompagnati da traduttori, ad indicare che alcuni dei responsabili di queste azioni della guerra segreta della Cia sarebbero agenti statunitensi.
Il portavoce della Cia, Dean Boyd, ha scritto in un comunicato che l'agenzia "ha intrapreso passi significativi per assistere il Direttorato per la sicurezza nazionale afgano a verificare le accuse di violazione dei diritti umani".
Il direttorato - sottolinea la "Washington Post" - e' l'organismo afgano nominalmente a capo della Forza di protezione di Khost. "Il nostro obiettivo e' sempre quello di migliorare le capacita' e la professionalita' delle nostre controparti estere", recita il comunicato, che pero' non menziona nessuna delle accuse mosse all'unita' ne' le responsabilita' dirette della Cia.
Resta il fatto che il Washington Post svela come la principale agenzia d'intelligenze americana abbia al suo servizio eserciti segreti - questo in Afghanistan sarebbe solo uno di tanti - pronti a condurre guerre segrete di eliminazione diretta di gruppi terroristici dentro il loro stesso campo d'azione.
Secondo un funzionario statunitense, che ha parlato con il Washington Post mantenendo l'anonimato, "la Kpf è uno degli elementi più efficaci nella lotta contro i talebani; se non fosse per i loro costanti sforzi, Khost sarebbe probabilmente una provincia in mano alla rete Haqqani e Kabul sarebbe minacciata in maniera ben più grave". I funzionari governativi afgani, scrive il Washington Post, sanno che la Kpf ha ucciso civili e commesso abusi, ma per alcuni le critiche sono esagerate. "La Kpf ha svolto un ruolo molto importante per la sicurezza e siamo felici" di quello che fanno, ha detto Hukam Khan Habibi, governatore della provincia.
A tutto questo, Obama non ha inteso replicare. Sarebbe troppo imbarazzante, per un Premio Nobel per la Pace dover spiegare non solo che ordina guerre, ma addirittura guerre con eserciti fantasma al servizio della Cia, che risponde direttamente alla Casa Bianca. Cioè, a lui.
Redazione Milano.