ORA E' UFFICIALE: LA GERMANIA ''OFFRE'' LAVORO AI MIGRANTI ARRIVATI, MA PER ANNI SOTTO IL SALARIO MINIMO E NESSUNA TUTELA
mercoledì 11 novembre 2015BERLINO - L'Istituto economico tedesco "Ifo" - principale riferimento per le analisi economiche e finanziarie di Germania, seguito da tutti i governi tedeschi - ha corretto al rialzo le sue previsioni dei costi che lo Stato dovra' sostenere per far fronte all'emergenza immigrazione.
L'istituto stima queste spese in 21,1 miliardi di euro solo per il 2015, presumendo che entro la fine dell'anno arriveranno in Germania 1,1 milioni di persone. "Le stime tengono conto dei costi relativi alla prima accoglienza, il sostentamento, gli asili, le scuole, i corsi di lingua, la formazione e la gestione delle pratiche", ha spiegato Gabriel Felbermayr dell'Istituto Ifo martedi' a Berlino.
Inizialmente gli esperti avevano previsto costi per 10 miliardi di euro per garantire l'alloggio e il sostentamento di 800 mila persone. Secondo le valutazioni del Consiglio di cinque saggi che fornisce consulenza economica al governo tedesco, tuttavia, la crisi dei profughi potrebbe rivelarsi un motore di crescita per l'economia tedesca, a patto pero' di duri sforzi nei prossimi anni e di deroghe per i lavoratori immigrati alle norme e alle tutele di cui invece godono i lavoratori tedeschi.
E' questo il punto, che ora "Ifo" rende strutturale, dando una precisa indicazione al governo Merkel: se la Germania vuole evitare una catastrofe economica per colpa di più di un milione di migranti arrivati in pochi mesi, è fondamentale dare loro lavoro, ma non con garanzie e stipendi dei lavoratori tedeschi.
L'integrazione "durera' diversi anni e non ha garanzia di successo", si legge nel documento dei "saggi" citato dal quotidiano "Sueddeutsche Zeitung", che verra' oggi presentato alla cancelliera Angela Merkel.
Per i cinque esperti economici, il fattore decisivo per il successo dell'integrazione dei migranti e' la loro qualificazione professionale, affinche' possano trovare lavoro nel piu' breve tempo possibile. Per farlo, pero', dovranno essere rimossi gli "ostacoli" per i lavoratori non qualificati. Ad esempio, gli esperti ipotizzano che il salario minimo non venga garantito ai tirocinanti e agli immigrati che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro tedesco, cosi' da agevolare la loro ricerca di una occupazione.
Tradotto in pratica: la Germania sta "offrendo" agli speranzosi migranti arrivati percorrendo la rotta balcanica un futuro di duro lavoro, stipendi bassissimi, nessuna tutela del walfare, e questo fintanto che non si saranno "integrati", processo che già ora i "saggi" di "Ifo" descrivono come impegnativo e lungo anni.
Chissà se chi è arrivato in Germania si aspettava tutto questo...
Redazione Milano.