SCONFITTO IL PARTITO DELLE TASSE - I DEMOCRATICI - IN AMERICA. UNA LEZIONE CHE IN ITALIA TUTTA LA DESTRA DEVE FARE SUA
lunedì 9 novembre 2015WASHINGTON - La Camera dei rappresentanti statunitense attraversa un momento di grazia dopo l'approvazione con una maggioranza bipartisan di una proposta di legge che prevede l'investimento di 325 miliardi di dollari in sei anni per la manutenzione e modernizzazione della rete nazionale delle infrastrutture dei trasporti. "E' stata una grande settimana per la Camera", ha commentato il suo nuovo presidente, il repubblicano Pauk D. Ryan.
In effetti - scrive la "Washington Post" - l'approvazione della proposta di legge era in sospeso da anni, ed e' stata conseguita al termine di un processo piuttosto aperto, con la libera discussione e votazione di oltre un centinaio di emendamenti.
Eppure, secondo il quotidiano da sempre vicino al Partito Democratico, il disegno di legge "incarna la disfunzione delle istituzioni democratiche statunitensi e se possibile la aggrava pure": tradizionalmente, infatti, le infrastrutture dei trasporti sono state finanziate grazie ai proventi delle accise federali sui carburanti, secondo l'assunto che chi usufruisce delle autostrade - gli automobilisti- deve anche farsi carico della loro manutenzione.
Le accise, pero', sono ferme a 18,4 centesimi di dollaro al gallone dal 1993, e non generano piu' entrate sufficienti a garantire il mantenimento della rete autostradale del paese.
"Per ragioni politiche" scrive il Washington Post - che ovviamente sono il disprezzo per il metodo di alzare le tasse a danno dei cittadini invece di trovare soluzioni alternativa - la maggioranza repubblicana della Camera ha sbarrato la porta a un aumento delle accise sui carburanti, peraltro in un momento di calo dei prezzi dei carburanti legato al crollo dei prezzi del petrolio.
Il provvedimento ricorre invece a "espedienti finanziari" aggiunge con livore il Washington Post interpretando evidentemente il pensiero di Obama, come la vendita una tantum di petrolio dalla Riserva strategica nazionale, il computo del calo dell'evasione fiscale e - ancor piu' discutibile - "un raid al capitale della Federal Reserve (Fed)". Tutte operazioni prefettamente lecite, sia ben chiaro, e quindi diverse dal pescare denaro dalle tasche dei cittadini.
Quanto alla Federal Reserve, di solito la Fed gira gran parte degli utili generati dal suo portafoglio d'investimenti al Tesoro, ma ne trattiene una porzione ogni anno come riserva contro eventuali perdite, che per altro trattandosi della Fed sarebbero non auspicabili. I repubblicani hanno scelto di minare questa "tradizione" conclude il Washigton Post, attingendo alle riserve della banca per 29,3 miliardi di dollari che andranno a coprire le spese del provvedimento sulle infrastrutture.
Queste scelte che sono tutte contrarie alla linea politica dei democratici e quindi di Obama, trovano invece il pieno consenso degli americani: tutti i sondaggi realizzati al riguardo premiano la strategia dei repubblicani di "spendere i soldi dello Stato" prima di andare a prenderli ai cittadini con le tasse, e in ogni caso cercando sempre vie diverse dall'aumento della pressioen fiscale.
L'esatto contrario di quanto fa il governo "dei democratici" anche il Italia. Questa è una lezione politica che la nascente alleanza di centrodestra presentatasi sul palco di Bologna in Piazza Maggiore ieri, deve con tutte le forse fare sua: c'è sempre un modo diverso per far sì che la spesa pubblica venga a trasformarsi in un immane valanga di tasse che abbatte letteralmente i cittadini, tanto in Italia quanto ovunque nel mondo. Stati Uniti compresi. La lezione americana va studiata e imparata. Perfino a memoria.
Redazione Milano.