I PAESI BALTICI SI RIBELLANO ALLE POLITICHE MIGRATORIE DELLA UE E L'ESTONIA COSTRUISCE MURO DI 90 KM. LUNGO IL CONFINE
venerdì 23 ottobre 2015LONDRA - L'opposizione alle politiche migratorie della UE si e' estesa anche nei paesi baltici, e ovviamente la stampa e la televisione italiane se ne guardano bene dal darne la notizia.
Il 10 Ottobre scorso, a Tallinn in Estonia, un migliaio di manifestanti ha partecipato a una dimostrazione davanti all'ambasciata tedesca per dire no all'immigrazione e chiedere un referendum sull'accettazione di quote di rifugiati. La protesta e' durata 24 ore e ha visto la partecipazione di tutti i partiti di destra nonche' di membri di vari gruppi di facebook.
I motivi di tale protesta sono stati elencati da una partecipante la quale ha sottolineato come l'arrivo di questi immigrati rischia di alterare l'equilibrio etnico di questa nazione dove il 30% della popolazione e' di origine russa.
Inoltre c'e' il fatto che un paese dove ci sono molti poveri pensionati che prendono 300-400 euro al mese non puo' permettersi di accogliere e dare sussidi a persone di altri paesi.
Kristiina Ojuland, ex ministro degli esteri, ha fatto un discorso in cui ha spiegato che l'80% dei cittadini estoni e' contrario alle quote e che tali arrivi non faranno che ripetere il genocidio perpretrato dall'Unione Sovietica quando permise l'arrivo di cittadini russi e quel che e' peggio questi nuovi arrivati non sono cristiani ma musulmani.
Qualcuno ora potrebbe dire che si è trattato solo di una manifestazione nella lontana Estonia. Ma sarebbe un giudizio affrettato. L'Estonia, infatti, non e' l'unico paese baltico nel quale la popolazione si oppone a queste folli politiche migratorie volute dalla Ue.
Giorni fa, il ministro dell'Interno lettone Rihards Kozlovskis ha appoggiato la costruzione di una barriera di 90 km al confine russo al fine di fermare l'afflusso di immigrati clandestini provenienti dall'Asia centrale. Anche questa notizia è rimasta segreta, in Italia.
Questa opera, ha spiegato il ministro lettone, serve per la lotta contro l'immigrazione clandestina, aggiungendo che la costruzione non sarà qualcosa di simile ad una muraglia cinese, imponente quanto inutile. Kozlovskis ha osservato che oltre alle barriere saranno collocate centinaia di telecamere e migliaia di sensori anti intrusione.
Non c'e' che dire anche nei paesi baltici esiste una forte volonta' di preservare l'identita' delle popolazioni locali e non e' una caso che queste notizie siano state censurate perche' ai giornalai di regime non conviene dire agli italiani che preservare la propria identita' non e' razismo ma buon senso.
Noi ovviamente non ci stiamo e stiamo facendo di tutto per demolire questo muro di menzogne e combattere la censura di regime.
GIUSEPPE DE SANTIS