FRANCESCO STORACE SCRIVE AI LETTORI DE ILNORD.IT: ''PARLIAMO SENZA TABU' DELL'USCITA DELL'ITALIA DALL'EURO''
martedì 15 settembre 2015I Noeuro lanciano la proposta di Piano B per un'Italia sempre più diretta da istituzioni esterne. Recuperare identità e sovranità. Il 3 ottobre prossimo si terrà un importante convegno a Roma sull'alternativa all'Euro: il centrodestra - se vuole esistere - dimostri capacità di ascolto.
Lo avevamo anticipato come indiscrezione sul Giornale d'Italia il 4 settembre, e ora la notizia è ufficiale voglio dirlo in anteprima anche ai lettori de Il Nord, caro direttore: sul tavolo della politica - che non è solo quella del Parlamento, ma quella che discute nella società e nella cultura, a partire dai luoghi della produzione - arriva finalmente una proposta concreta in tema di permanenza o meno nell'euro che ci soffoca.
Ed è un bene che si parta ora, prima della manifestazione proposta da Salvini per l'8 novembre a Bologna, auspicando l'adozione di una piattaforma da far condividere ad un centrodestra sovranista che voglia esistere e poi a quella opinione pubblica che attende parole chiare sul futuro. Salvini sia attento a quello che sta per essere elaborato, sarà utile anzitutto a lui.
Ma anche chi non trova risposte dalla politica e per questo si astiene, cominci a porgere l'orecchio a quello che accadrà a Roma il prossimo 3 ottobre, quando i più importanti studiosi "noeuro" daranno vita ad una discussione seria, ad un confronto approfondito, sul cosiddetto Piano B da offrire all'Italia. Senza tabù bisogna cominciare a parlare seriamente di un'alternativa che va costruita al fallimentare disegno di un'Europa solo monetaria.
Da quello straordinario Forum di professori con i quali ci confrontiamo ogni giorno attraverso il sito Scenarieconomici.it e' nata l'idea di ragionare sulla questione che più angoscia le famiglie italiane. Ormai c'è un coro contro l'euro e la fregatura che ci hanno rifilato - oppure ci siamo autoregalati - assieme alla paura di non sapere che cosa accadrà se la moneta unica dovesse finire nell'albo dei nostri più tristi ricordi.
La sveglia la suoneranno economisti del calibro di Paolo Savona, Antonio Rinaldi, Claudio Borghi e molti altri ancora, nell'auditorium della Link Campus University a Roma, in via Bolzano, sulla Nomentana.
Ad uno dei dibattiti siamo stati invitati anche noi, ma questo è davvero un dettaglio. Quello che conta saranno le proposte che emergeranno da un simposio al quale dovrebbe partecipare tutta la politica che conta, tutto il giornalismo che pretende di informare, tutta la cultura che sale sempre in cattedra a terrorizzarci sulle prospettive fosche in caso di ritorno alla moneta nazionale. Non è nemmeno detto che sia quello il destino, ma certo, come scrive proprio Rinaldi, dobbiamo sapere "fino a che punto si può essere disponibili a cedere le sorti economiche del Paese, e pertanto l'identità nazionale, consegnando completamente le redini a istituzioni esterne". Di più, aggiunge il professore sul sito privilegiato dai Noeuro: "Il ritorno alla propria sovranità monetaria (che nella pratica non significa solamente abbandonare l'euro per tornare alla nuova lira, ma la possibilità di riappropriarci della nostra politica economica non più soggetta ai vincoli dei trattati)" deve essere messo nel conto "nel caso in cui la nostra partecipazione alla moneta unica risulti insostenibile".
Il 3 ottobre ascolteremo come deve avvenire tutto questo. Poi, toccherà alla politica tradurre la teoria nella pratica delle azioni sociali e istituzionali, in atti parlamentari, in fatti concreti. Prepariamoci a una lunga mobilitazione. Anche per questo servira' la nostra orgogliosa Destra se nessuno farà la propria parte: non per poltrone di Palazzo, ma per battaglie di popolo.
Francesco Storace