QUELLA ''BESTIA'' DELLA MERKEL RIMPATRIERA' I MIGRANTI NON DI PAESI IN GUERRA, UE AUTORIZZERA' ARRESTO MIGRANTI ECONOMICI
lunedì 7 settembre 2015BERLINO - Il premier tedesco Angela Merkel è stata molto chiara, questa mattina in conferenza stampa a Berlino: "Quei migranti arrivati anche in Germania che non hanno necessita' di protezione, in quanto non provengono da Paesi in stato di guerra e quindi non sono profughi, dovranno tornare indietro".
La conferenza stampa ha avuto come tema l'emergenza immigrazione. E Angela Merkel ha fatto anche un esempio: "La Serbia in quanto Paese candidato ad entrare nell'Ue e' un Paese sicuro. E non e' giustificato per i serbi in Germania chiedere il diritto di asilo. Bisogna offrire prospettive ai giovani serbi nel loro Paese", ha tenuto a sottolineare. Per poi precisare ancora: "E' evidente che qualsiasi migrante provenga da stati che hanno chiesto l'adesione alla Ue deve essere respinto - aggiungendo: - anche la Turchia è un Paese sicuro e quindi anche chi proviene dalla Turchia non ha diritto d'asilo nell'Unione Europea".
E nel piano che la Commissione Ue si preparara a sottoporre agli Stati membri per la crisi migranti, c'e' anche un passaggio per velocizzare le procedure di rimpatrio: secondo una fonte Ue, la Commissione prevede di inserire la Turchia e tutti i Paesi balcanici non europei nella lista delle nazioni "sicure", in modo che si possano velocizzare le procedure per i richiedenti asilo e si possano rimpatriare nei loro Paesi quelli che non abbiano i requisiti per vedersi riconosciuto lo status. Nell'elenco sono incluse Bosnia e Kosovo.
Ma non basta: il governo danese ha comprato spazi pubblicitari di alcuni giornali libanesi per scoraggiare i profughi siriani dal partire per la Danimarca con annunci che ricordano le nuove politiche restrittive di Copenaghen in materia di rifugiati. L'iniziativa e' partita dopo l'arrivo di 400 migranti nel Paese scandivano nell'ultimo fine settimana. "La Danimarca ha deciso di rendere piu' severe le regole per i rifugiati sotto diversi aspetti", e' il testo dell'annuncio pubblicato dal governo del premier Lars Lokke Rasmussen, eletto anche sulla base della sua piattaforma anti-immigrazione.
Copenaghen inoltre si e' chiamata fuori dal programma europeo per l'accoglienza dei rifugiati siriani, "programma" che volontario, è bene ricordare . La scelta dei giornali libanesi non e' casuale: il Libano ospita gia' piu' di un milione di profughi siriani. L'annuncio e' apparso in almeno tre quotidiani a lingua araba e in uno in lingua inglese e ricorda anche che le nuove misure del governo prevedono il taglio di almeno la meta' dei fondi per il sostegno garantito agli immigrati.
Il testo ricorda inoltre che un immigrato alla ricerca di una residenza permanente deve essere in grado di capire e parlare la lungua danese: "I richiedenti asilo la cui richiesta sara' respinta saranno rimpatriati rapidamente", avverte l'annuncio. Lo stesso premier danese Rasmussen, peraltro, ha respinto la richiesta dello xenofobo Partito del Popolo di reintrodurre i controlli alla frontiera con la Germania, aboliti con Schengen, affermando che non e' una soluzione all'attuale emergenza.
Inoltre, la stessa Unione europea sta precisando - nella bozza di accordo sull'emergenza immigrazione che dovrà essere votata e approvata all'unanimità da tutti i capi di stato e di governo della Ue per diventare regola obbligatoria - che in cambio della richiesta di solidarieta', saranno inasprite le norme sull'espulsione dei migranti senza diritto di asilo, arrivando anche a esortare - cioè a rendere più che consentito, praticamente obbligatorio - lo "stato di fermo detentivo" se c'e' il rischio che i migranti da espellere violino l'ordine di rimpatrio.
E' esatamente questo, quello che prevede il nuovo piano migratorio della Ue, anticipato oggi dal quotidiano spagnolo El Pais. E sul fronte delle sanzioni, la Commissione vorrebbe introdurre multe ai Paesi che non intendono accettare rifugiati, ma altrettante multe anche ai Paesi che vengono meno all'obbligo di "adottare e rafforzare le procedure di rimpatrio", ovvero che non rimpatriano i clandestini senza alcun diritto d'asilo nell'Unione Europea.
Quindi, se per il premier Renzi "sono bestie" quelli che si oppongono ai "migranti", nell'elenco delle "bestie" sulla base di queste notizie devono essere iscirtti sia Angela Merkel sia la stessa Commissione Europea.
Max Parisi