Il funzionamento della zanzariera a carrarmato

Il funzionamento della zanzariera a carrarmato

La zanzariera: utile se si sceglie il modello giusto

La zanzariera svolge un compito molto importante: evita l’imtromissione di insetti all’interno delle abitazioni quando si hanno le finestre aperte, favorendo unicamente il ricircolo d’aria con l’esterno. Esistono in commercio tante tipologie di zanzariere, principalmente fisse o scorrevoli. Tante volte, specialmente nel caso di quelle scorrevoli, si verificano tantissimi inconvenienti che le rendoni inutilizzabili. Il più frequente è senza dubbio quello della zanzariera plissettata che non scorre. Solitamente le zanzariere plissettate tendono a durare davvero poco e per via di inconvenienti che sono da ricercare, come vedremo, nel modo stesso in cui sono state progettate. Dotarsi di una zanzariera scorrevole a carrarmato (vedi qui: https://www.shark-net.com/terribile-verita-rottura-delle-zanzariere-plissettate-nessuno-ti-mai-detto/) è la migliore soluzione per avere un sistema duraturo, poco rumoroso e che vi farà stare tranquilli per molto tempo, sempre che vi dedichiate un poco di tempo per le manutenzioni ordinarie.

La zanzariera plissettata e i suoi inconvenienti

Per prima cosa bisogna spiegare cosa c’è dietro alle classiche zanzariere. Queste, vendute dappertutto, sono vincolate a un brevetto giapponese che ne impedisce ogni modifica. Potrebbe essere un dato positivo, se non fosse che sono state progettate in maniera discutibile. Per esempio, la rete tende a spaccarsi tra le pieghe. Non si tratta di un problema relativo all’utilizzo, ma è proprio a livello strutturale. La causa principale è dovuta al materiale che viene impiegato per la rete, ovvero il polipropilene. Questo materiale ha un grosso difetto: possiede infatti un elevato coefficiente di dilatazione termica. In altre parole, tende a dilatarsi molto con il variare delle temperature. Come si può intuire non è una buona cosa per una struttura che non dovrebbe subire grosse deformazioni durante tutto l’arco della sua vita. Come se non bastasse il polipropilene risente molto anche dei raggi UV del sole, oltre ad essere infiammabile. Tutti elementi che sono in antitesi con il funzionamento di una zanzariera plissettata. A tutto questo si aggiunge il sistema di apertura e chiusura piuttosto rumoroso. Mediamente si può dare una stima della durata di queste zanzariere: circa due anni. Un po’ poco per un sistema che dovrebbe durare per molti anni. Se fossero davvero economiche si potrebbe anche giustificare tutto questo insieme di problematiche, ma così non è.

La zanzariera a carrarmato di qualità

Nella scelta di una zanzariera a carrarmato bisogna quindi prestare moltissima attenzione ai materiali utilizzati. Quindi, quale è il materiale che più si adatta alle caratteristiche che deve avere una zanzariera? Il poliestere. Andando ad analizzare più nello specifico le caratteristiche fisiche e chimiche di questo materiale, anch’esso di tipo plastico, sono innanzitutto un’alta tenacità e resilienza. Già da sole queste due caratteristiche denotano un elevata resistenza allo sforzo prolungato, in netta opposizione al polipropilene. A riprova della qualità del poliestere la grande robustezza contro le abrasioni e il calore. Dunque si intuisce che, esposte al sole, alle intemperie e a piccoli incidenti domestici le reti realizzate in questo modo dureranno molto più a lungo. A concludere un quadro decisamente positivo di caratteristiche si aggiungono la resistenza agli agenti chimici e all’umidità. Insomma, queste zanzariere si possono utilizzare senza troppe preoccupazioni. La zanzariera scorrevole a carrarmato poi oltre ad essere dotata di questa rete presenta una struttura molto solida e delle guide che sono garantite nel tempo. In ogni caso la manutenzione deve essere sempre effettuata, altrimenti anche il miglior sistema rischia di deteriorarsi e danneggiarsi. Arrivati a questo punto è palese come la scelta propenda senza esitazioni verso un sistema solido e duraturo caratterizzato dalla rete in poliestere piuttosto che in polipropilene. Questo risultato è stato possibile grazie a un’attenta fase di analisi e sviluppo della soluzione originale con un occhio alla qualità costruttiva e alla durata nel tempo a tutto vantaggio dell’utilizzatore finale.