BANCHE TEDESCHE, UNIVERSITA' (OXFORD BARKELEY HARVARD) CENTRI STUDI (DIW LONDON SCHOOL OF ECONOMICS): GRECIA HA RAGIONE!
mercoledì 17 giugno 2015BERLINO - MADRID - La Grecia e' il paese che ha attuato il maggior numero di riforme durante la crisi. A pronunciare questa frase non e' stato il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, ma una banca tedesca, Berenberg, che da diversi anni esamina lo stato delle riforme nell'area dell'euro.
Le istituzioni conosciute come Troika e i partner europei insistono sul fatto che Atene debba compiere maggiori sforzi di risanamento e riordino dei conti. Ed e' vero, scrive "El Pais". Ma l'ultima offerta da parte dei creditori per evitare un default richiede alla Grecia un avanzo pari all'1 per cento del pil di quest'anno: 3 miliardi in piu' di tagli. Per di piu', la proposta non dice nulla in merito alla ristrutturazione del debito. Mentre una dozzina di economisti di alto livello, consultati dal quotidiano spagnolo, concordano sul fatto che il piano presentato dai creditori e' errato sin anche nella sua impostazione di fondo.
"Il debito greco e' insostenibile. L'Europa deve riconoscerlo una volta per tutte e accettare una ristrutturazione in cambio di riforme", afferma Marcel Fratzscher, direttore del think tank tedesco Diw.
"Possiamo continuare a far finta che la Grecia paghera', ma e' sbagliato continuare a negare la realta' e insistere sul fatto che la Grecia debba essere punita", aggiunge il liberale Paul De Grauwe della London School of Economics.
"La ristrutturazione e' inevitabile e accadra'", sostiene Barry Eichengreen, dell'universita' di Berkeley.
"Il giorno della presa di coscienza e' solo una questione di tempo", spiega Ken Rogoff, dell'universita' di Harvard.
Gli fa eco Athanasios Orphanides, ex governatore della Banca di Cipro, secondo cui "le ultime proposte dell'Ue sembrano progettate per evitare un problema politico a Berlino piuttosto che per risolvere le difficolta' della Grecia".
Gli economisti, scrive "El Pais", non solo concordano sulla necessita' di ristrutturare il debito, ma sono unanimi nel criticare gli obiettivi di bilancio fissati. "La Grecia, semplicemente, non puo' raggiungere un avanzo di bilancio dell' 1 per cento quest'anno. Nel mezzo di una recessione, chiedere piu' austerita' e' controproducente: dopo il disastro degli ultimi anni, e' incredibile che si continui su questa strada", sostiene Simon Wren-Lewis, dell'universita' di Oxford.
Charles Wyplosz, del Graduate Institute, ritiene che "l'imposizione di ulteriori tagli mostri quanto siano lontani i governi europei dall'assumersi la responsabilita' di gravi errori del passato".
"Un altro giro di tagli peggiorera' la situazione. Questo non e' piu' un dibattito economico, ma politico e pieno di tabu'", spiega Wyplosz.
In merito a una possibile uscita della Grecia dalla zona euro De Grauwe spiega che "la Grexit avrebbe delle implicazioni limitate nel breve termine, ma nel medio termine assumerebbe i caratteri di una rivoluzione copernicana".
"E' come dire ai mercati che la zona euro e' una sistemazione provvisoria, e che quando la prossima recessione si scontrera' con l'Europa possono andare in cerca di altro candidato da fare andare via", conclude l'esperto.
Alla fine, la sintesi di queste posizioni di massimo livello in ambito economico e guridico, è una sola: il ministro dell'Economia Varouakis ha ragione. La troika torto marcio.
Redazione Milano.