MONTE DEI PASCHI DI SIENA, UNA BANCA CON UN GRANDE FUTURO ALLE SPALLE, COME L'ITALIA A GUIDA PD CHE L'HA DISTRUTTA
giovedì 28 maggio 2015C’era una volta la più antica banca del mondo, stimata e rinomata per la sua solidità e storia.
C’era una volta, perché oggi, del glorioso Monte dei Paschi di Siena, rimane solo una gigantesca, mostruosa voragine che ha inghiottito di tutto e di più.
In questi giorni sta andando in scena l’ennesimo aumento di capitale per tenere artificialmente in vita una banca morta e decomposta.
Una ricapitalizzazione su cui la Consob, non il ragioner Filini di fantozziana memoria, ha sollevato più di un dubbio, arrivando a scrivere testualmente: “l’operazione da 3 miliardi di euro le cui caratteristiche sono state definite giovedì dal cda della banca, “presenta caratteristiche di forte diluizione” e questo “determina il rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si verifichino anomalie di prezzo, consistenti in una sopravvalutazione del prezzo di mercato delle azioni rispetto al loro valore teorico”.
Parole che pesano come un macigno, ma che sono nulla rispetto al salvataggio effettuato dal governo non eletto Monti, che diede alla banca senese ben 4 miliardi (pari a quasi l’intero gettito dell’imu reintrodotta, è bene ricordarlo) in cambio di… carta straccia. Come ben scrisse Paolo Cardenà in un suo articolo del 7 luglio 2012 “'se gli interessi non sono corrisposti, per assenza o incapienza degli utili distribuibili, l'emittente (Il Monte Paschi in questo caso) assegna al Ministero azioni ordinarie di nuova emissione per una quota del patrimonio netto corrispondente all'importo della cedola non corrisposta"
In altre parole, è vero che chi usufruisce della nuova edizione dei Tremonti Bond, anche in assenza di utili dovrà corrispondere gli interessi, ma potrà farlo corrispondendo al Ministero del Tesoro l'equivalente in azioni della banca.” Che, tradotto dal finanziariese, significa che Monti diede 4 miliardi di euro veri in cambio della grossa possibilità di ricevere indietro carta straccia.
Perché questo accanimento terapeutico per tenere in vita MPS? In un vero libero mercato, una banca, come qualsiasi azienda, quando è mal gestita, porta i libri in tribunale e fa fallimento, con gli eventuali strascichi penali per i suoi amministratori in caso di mala gestione.
Nel mondo dell’unione socialista sovietica europea, e nell’italico stivale in particolare, invece le banche devono sempre essere salvate, ovviamente con i soldi dei cittadini, mica con quelli degli amministratori incapaci che si son portati a casa fiori di stipendi e stock option.
MPS, poi, rappresenta lo specchio del paese: gestita dal dopoguerra in poi da uomini espressione dell’allora partitone di Botteghe Oscure, ovvero il PCI-PDS-DS-PD (a meno che i suoi dirigenti non passassero per caso quando si facevano immortalare assieme agli amministratori della banca), è stata gestita con criteri partitici e non finanziari.
Soprattutto, far fallire oggi MPS significherebbe dare un colpo mortale all’immagine del partito il cui segretario e premier non eletto, si vanta di aver risanato il paese. Peccato che da quando il PD sia al governo di questo “assurdo benedetto bel paese” per dirla con le parole di un cantante di sinistra come Guccini, il debito pubblico sia cresciuto a livelli record e la ricchezza dei cittadini sia franata a livelli da fine della seconda guerra mondiale.
In parole povere, un disastro, esattamente come la gestione del Monte dei Paschi di Siena, una banca dal grande futuro alle spalle, proprio come l’Italia a guida PD.
Luca Campolongo
Fonti:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/22/mps-consob-ricapitalizzazione-ad-alto-rischio-anomalie-di-prezzo/1709544/
http://www.vincitorievinti.com/2012/06/il-salvataggio-del-monte-paschi-una.html
Montepaschi, un disastro nato con l’operazione Antonveneta, di Simone Boiocchi, LaPadania del 29/10/2014