PRODUTTORI UE DI CARNI (ANCHE ITALIANI?) AGGIRANO SANZIONI ALLA RUSSIA''CERTIFICANDOLE''COME SVIZZERE (1.800 TONNELLATE)
giovedì 21 maggio 2015LONDRA - Come tutti sanno una volta fatta una legge si trova sempre il modo per ingannarla e quindi non deve soprendere se alcuni imprenditori stiano trovando il modo per aggirare blocco dell'importazioni dei prodotti agroalimentari provenienti dalla UE voluto dalla Russia come risposta alle politiche antirusse decise dai parassiti di Bruxelles.
A tale proposito di recente e' emerso che centinaia di tonnellate di carne illecitamente certificata come "svizzera" sono state consegnate alla Russia nel 2014 e nel 2015, al fine di aggirare le sanzioni contro i prodotti dell'Unione europea (al contrario della UE la Svizzera non ha imposto sanzioni contro la Russia).
Per sottrarsi ai controlli sono stati utilizzati falsi documenti. Le autorità russe hanno trasmesso all'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) 105 di questi documenti falsificati per una verifica. Ne risulta che 90, che riguardano circa 1'800 tonnellate di carne e derivati spacciati come svizzeri, in realtà non lo erano, stando a un documento menzionato oggi dalla "Basler Zeitung".
I fatti incriminati si sono svolti tra il 2014 e il 2015 e si tratta principalmente di carne di maiale e di lardo, la cui vera provenienza è ancora sconosciuta. Le operazioni doganali sono state effettuate in Lituania.
Al fine di evitare il riprodursi di tali fatti, dallo scorso 7 febbraio sono state introdotte regole più severe. L'USAV e la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) stanno seguendo la vicenda in collaborazione con le autorità veterinarie russe.
In un'intervista rilasciata alla "Basler Zeitung", il rappresentante alla Duma Vladimir Gutenev ha affermato che la Russia ha notato un aumento dell'aggiramento delle sanzioni russe contro l'UE via la Svizzera. Sono venuti a galla molti prodotti agricoli dall'origine sconosciuta ma venduti con il marchio 'Swiss made', ha dichiarato Gutenev.
Le preoccupazioni delle autorita' russe e svizzere sono comprensibili ma eliminare questa frode alimentare sara' molto difficile visto che le imprese colpite dalle sanzioni faranno di tutto per vendere i loro prodotti in Russia.
Indubbiamente se c'e' un colpevole questo va cercato trai i parassiti di Bruxelles i quali con la loro intransigenza e stupidita' hanno danneggiato l'economia europea senza la minima conseguenza verso la Russia la cui economia va molto meglio dei paesi dell'eurozona.
Sarebbe ora che questi parassiti prendano atto che la loro politica e' stata un colossale fallimento e quindi decidano di cambiare direzione onde permettere a tutte le imprese agroalimentari di ricominciare a esportare come prima.
GIUSEPPE DE SANTIS - Londra.