UCRAINA DISTRUTTA DALL'AMICA UE: PIL 2015 -5,5%, TITOLI DI STATO DA DEFAULT, VALUTA CARTA STRACCIA (E AIUTI BLOCCATI)
martedì 14 aprile 2015KIEV - In Ucraina la recessione e' peggiorata nel 2014, riflesso in gran parte dell'impatto economico del conflitto contro i separatisti filo-russi nei territori orientali del Paese, ma anche in una certa misura dall'altissimo tasso di corruzione e di evasione fiscale nel paese.
Dallo scorso ottobre le pressioni sulla Grivnia ucraina (la valuta locale) sono aumentate in modo significativo contribuendo a un calo delle riserve di valute estere e all'accelerazione dell'inflazione (i prezzi al consumo quest'anno sono visti al 33,5%). E non va scordato che buona parte delle riserve d'oro in lingotti dell'Ucraina ha preso il volo - letteralmente - per comparire all'estero.
Ma è nel 2015 che l'economia di Kiev dovrebbe toccare il fondo. E' quanto si legge nel World Economic Outlook (Weo), il rapporto sull'economia globale redatto nell'ambito degli Spring Meetings del Fondo monetario internazionale.
Stando alle tabelle del rapporto, il Pil quest'anno si contrarra' del 5,5%, dopo un terrificante -6,8% del 2014 (da allora i calcoli del Fondo escludono la penisola di Crimea, annessa alla Russia nel marzo 2014, e Sevastopol, la parte sudoccidentale della penisola stessa). La recessione è talmente profonda che è del tutto ininfluente il "miglioramento" dell'1,3%, dato che il crollo del Pil prosegue a velocità spaventosa (va ricordato che un crollo del Pil superiore al 3% annuo è da considerarsi anticipatore del default).
Va sottolineato inoltre che la precedente stime disponibile del Fondo risale all'ottobre 2014, quando veniva calcolato un Pil 2015 in aumento dell'1%. E questo rende l'idea della catastrofe dell'Ucraina di oggi.
Nel 2016 e' previsto dall'FMI il ritorno alla crescit, con un Pil in salita del 2%, ma questa previsione è un obbrobrio statistico: cosa dovrebbe accadere, in Ucraina, perchè il Pil passi da -5,5% a +2% in 8 mesi, quanti ne mancano al 2016? .
Va ricordato che Kiev gode - inoltre - di un nuovo programma di aiuti da 17,5 miliardi di dollari approvato l'11 marzo scorso da board del Fondo ma che come condizione di quel programma deve ristrutturare il debito per almeno 15,3 miliardi. E per ristrutturazione s'intende la cancellazione di fatto di questi debiti espressi in bond ucraini. Esattamente quanto chiesto anche dalla Grecia, ma sdegnosamente rifiutato dalla Troika Ue-Fmi-Bce. In questo caso ucraino, però, nonostante il silenzio ipocrita della Troika sulla "ristrutturazione", ben difficilmente andrà in porto per la contrarietà dei creditori, in massima pate banche europee con base a Londra. E quindi, anche il programma di aiuti da 17,5 miliardi di dollari rischia seriamente di rimanere lettera morta.
I negoziati con i creditori sono comunque in corso e dovranno per forza concludersi - qualunque sarà la loro fine entro giugno, quando il Fondo dovrebbe tornare in Ucraina per la prossima revisione del programma di aiuti, che fino al momento attuale è bloccato.
L'Ucraina di fatto è uan nazione in bancarotta i cui default va ad aggiungersi ai gravissimi rischi provenienti dalla Grecia.
Redazione Milano