IL 9 APRILE SARA' G-DAY: GRECIA DICHIARERA' DEFAULT SE NON ARRIVERANNO DA 7 A 10 MILIARDI DI DOLLARI (DA UE O RUSSIA?)
mercoledì 1 aprile 2015ATENE - Il negoziato Ue-Grecia per arrivare allo sblocco degli aiuti prosegue a rilento, nonostante il pressing dell'Europa e il rischio che Atene non riesca a rimborsare il mezzo miliardo di euro che deve al Fmi il 9 aprile. Merkel e Hollande ricordano anche oggi a Tsipras che il tempo stringe, ma i richiami non bastano ad accelerare il confronto tra le parti che sono ancora distanti.
Per vedere qualche progresso si dovra' aspettare dopo Pasqua, avverte il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. A Bruxelles le discussioni tra tecnici e greci e Brussels Group, cioe' l'ex Troika, si sono interrotte. "Nessuna rottura", rassicurano fonti europee, il confronto va avanti ma nei prossimi giorni proseguira' in forma "digitale", cioe' via email. Ovivamente nessuno può credere che un accordo del genere possa avvenire via posta elettronica.
Nel frattempo, ad Atene, la missione di tecnici europei continuera' a raccogliere i dati necessari a verificare l'impatto delle riforme proposte dai greci. Solo fino a qualche giorno fa si sperava che potesse dare l'ok alla lista greca, convocando un Eurogruppo prima di Pasqua che desse poi il via libera ad almeno una parte dei 7 miliardi europei che ancora sono rimasti nel pacchetto di aiuti. Ma gia' nel weekend, con l'allungarsi dei negoziati, la speranza si assottigliava.
Tusk ieri ha sciolto ogni dubbio: "Non ci sara' alcuna svolta sugli aiuti alla Grecia prima di Pasqua". Nessuno vuole drammatizzare, ma l'Europa non vuole nemmeno arrivare troppo vicina al momento della verita', cioe' al 9 aprile, quando Atene potrebbe alzare il sipario sulle sue casse vuote mettendo i creditori con le spalle al muro: accettare le sue condizioni o accettare le conseguenze del default.
Percio' Merkel, in conferenza stampa con Hollande, insiste: "Il tempo stringe e non c'e' tempo da perdere. Si deve proseguire nel lavoro, prima arriveranno le proposte della Grecia, prima si potra' giungere a un'intesa". E il presidente francese le fa eco: "Quanto prima, tanto meglio. Abbiamo perso molto tempo e ora bisogna recuperare".
Ma entrambi, pensando all'imminente viaggio di Tsipras a Mosca, sottolineano che il futuro di Atene e' in Europa e non in Russia. La situazione della liquidita' della Grecia non e' ancora chiara, eppure da essa dipende l'urgenza di un accordo.
Da Atene, voci di Governo qualche giorno fa escludevano di poter rimborsare i 450 milioni di euro al Fmi il 9 aprile.
Qualche giorno dopo, il Governo dovrebbe rimborsare 2,4 miliardi di titoli di stato in scadenza, la maggior parte dei quali potrebbe farli ricomprare alle banche che, secondo il direttore del board dei supervisori Bce Daniele Nouy "sono piu' solventi di prima" e sono "meglio attrezzate ad affrontare la crisi politica".
Ma il 27 aprile Tsipras avrebbe anche bisogno di 1,7 miliardi per pagare stipendi e pensioni degli statali. Tra febbraio e marzo, per trovare i fondi necessari, lo Stato ha attinto a tutte le risorse possibili, rastrellando 1,2 miliardi le riserve di vari enti statali. La precaria situazione della liquidita' e' un'arma usata sia dal Governo ellenico, sia dai creditori, in uno scontro pericoloso che potrebbe presto portare alla resa dei conti finale.
Sempre che non arrivi la Russia di Putin a finanziare la Grecia evitando sì il default, ma mandando in briciole sia la Ue che l'euro.
Oramai, è questione di giorni.
Redazione Milano.