LA UE VUOLE DISTRUGGERE 10.000 STABILIMENTI BALNEARI ITALIANI CON LA ''LIBERALIZZAZIONE SELVAGGIA'' STILE UBER PER I TAXI
mercoledì 4 marzo 2015Evitare che le licenze delle spiagge in uso agli stabilimenti balneari vadano a breve all'asta al miglior offerente, come vorrebbe l'Europa, mettendo a rischio le imprese che attualmente vi lavorano. E' questa richiesta al governo avanzata dal Sindacato italiano balneari (Sib), sigla aderente alla Fipe/Confcommercio che associa circa 10mila aziende del settore, che oggi ha organizzato a Roma un incontro dal titolo 'Il sistema balneare, valore italiano'. L'Unione europea, infatti, impone che i rinnovi vadano all'asta per favorire la concorrenza.
"Noi riconosciamo il valore della norma - spiega il presidente dell'associazione, Riccardo Borgo - ma va calata con prudenza". Il problema è simile a quello della liberalizzazione dei taxi, risconosce, ma in questo caso "è peggio, perché non c'è solo più concorrenza: se uno perde la spiaggia non ha più l'impresa".
La Sib ha già avuto due incontri col Governo, da parte del quale "c'è sensibilità", sottolinea Borgo. Concretamente i balneari chiedono un periodo transitorio di almeno trent'anni, solo al termine dei quali mandare a gara le spiagge, e comunque sempre per periodi altrettanto lunghi. E poi il riconoscimento del valore commerciale dell'azienda, con un rimborso da parte dello Stato a chi perdesse l'azienda. "Siamo convinti - dice Borgo - che il Governo vorrà e saprà difendere le 30mila imprese balneari italiane".
"Serve semplificare e ridurre le regole - ha spiegato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - altrimenti nel mercato non vince il più bravo ma il più furbo. I balneari chiedono certezza e stabilità. Il 4 marzo 1681 il re d'Inghilterra concesse una licenza territoriale a William Penn, e lui ci costruì lo Stato della Pennsylvania. Non sto chiedendo concessioni illimitate o suggerendo ai nostri associati di fondare Stati, ma di costruire qualcosa di positivo e lungimirante per il nostro Paese".
"Noi stiamo contrattando con l'Europa - ha risposto il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, che ha preso parte al convegno - il massimo dei tempi possibili, compatibilmente cone le regole europee e la direttiva Bolkestein. L'Italia ha una condizione orografica particolare e ha il diritto di porre questo tema. Stiamo insistendo perché ci sia un riconoscimento della specificità italiana e sono in corso in questi giorni le trattative".
Presente all'incontro il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Tempo fa già lavorammo sulla questione trovando una intesa tra tutti - ha ricordato -. Dobbiamo riprendere il lavoro del ministero dell'Economia col coordinamento di Baretta. Abbiamo una specificità che l'Europa deve comprendere. E' assurdo il discorso delle aste. Ci sono tanti spazi liberi, quelli possono essere usati per nuove iniziative".