SERVIZI SEGRETI ITALIANI: ''LA LIBIA E' UNA MINACCIA DIRETTA PER L'ITALIA, L'ISIS VUOLE PORTARE LA GUERRA IN EUROPA''
venerdì 27 febbraio 2015"Lo scenario libico puo' trasformarsi in una minaccia diretta per l'Italia, come fattore di destabilizzazione dell'intera regione, ma anche quale potenziale piattaforma per proiezioni terroristiche, vulnus per gli approvvigionamenti energetici, snodo per l'immigrazione clandestina. Per questi motivi, l'intelligence vi ha continuato a svolgere, lungo tutto il 2014, un ruolo importante, al fine di monitorare ed attenuare i rischi per la nostra presenza, ed anche di valutare i margini per contribuire ad innescarvi le auspicate dinamiche virtuose".
E' quanto rivela la Relazione dell'Intelligence 'Sulla politica dell'informazione per la sicurezza' relativa al 2014 e trasmessa al Parlamento. "Indiscussa centralita' - prosegue la relazione - ha rivestito, nel lavoro svolto dagli Organismi informativi, la determinazione nelle nuove dinamiche del jihadismo, sfida paradigmatica fronteggiare la sfida emergente costituita dalla formazione dello Stato Islamico (IS).
In essa si saldano in maniera paradigmatica una minaccia militare simmetrica - per combattere la quale l'Italia non ha fatto mancare il suo contributo allo sforzo internazionale - ed una asimmetrica, rappresentando l'IS una base di reclutamento, addestramento, sviluppo e finanziamento per progettualita' terroristiche verso tutto l'Occidente, che e' stato quindi chiamato a rispondere con iniziative adeguate, a partire dal monitoraggio e dall'inibizione dei viaggi degli aspiranti combattenti per il jihad .
Allo stesso tempo, la scelta strategica del qaidismo come dell'IS di ispirare il volontarismo individuale in funzione antioccidentale ha accresciuto le difficolta' nell'attivita' di contrasto e ha moltiplicato i soggetti a rischio. I drammatici eventi verificatisi in Francia ed in Belgio nel gennaio 2015 hanno dolorosamente dimostrato quanto sia elevata e concreta la minaccia che promana da tale evoluzione delle modalita' operative di individui e gruppi estremisti che si riconducono alle diverse declinazioni del jihadismo.
Assoluta priorita' per il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, in costante dialogo e scambio informativo con i Servizi dei Paesi amici ed alleati, e' stato pertanto il rischio che operino nel nostro Paese cellule terroristiche autonome composte da soggetti radicalizzati di varia estrazione e provenienza, intenzionati ad impiantare filiere radicali o a condurre attacchi in Europa.