TRA 48 ORE LA RUSSIA CHIUDERA' I RUBINETTI DEL GAS ALL'UCRAINA E A TUTTA LA UE CHE NON PAGA IL DEBITO-GAS UCRAINO
martedì 24 febbraio 2015MOSCA - La tensione torna ad essere molto alta tra Russia e Ucraina anche sulla questione del gas. E il problema delle forniture e dei pagamenti, potrebbe riflettersi sull'Europa con possibili "stop" al flusso di metano, portando ad una completa cessazione delle forniture in due giorni.
Ad annunciarlo il numero uno di Gazprom, Aleksey Miller, mentre da Kiev arrivano chiari segnali che la questione non avrà facile soluzione.
Naftogaz Ucraina intende infatti ottenere garanzie da Mosca, che ai pagamenti anticipati, previsti dagli accordi in essere, corrisponderà la certezza che il monopolista russo adempia ai propri obblighi. Da Mosca però le previsioni sui prossimi giorni suonano come un ultimatum: un "grave rischio" pende sulle forniture alla Ue a causa dei ritardi sul pagamento anticipato di gas dell'Ucraina.
La situazione potrebbe portare ad un arresto completo dei flussi entro due giorni e minacciare il transito per i consumatori europei, secondo il numero uno di Gazprom Alexei Miller. "A partire da oggi, ci sono solo 219 milioni di metri cubi di gas pagati. Ci vogliono circa due giorni per Naftogaz per trasferire fondi a Gazprom", ha detto Miller.
Miller ha poi aggiunto che "nei prossimi due giorni le forniture all'Ucraina potrebbero arrivare a un punto fermo, che creerà gravi rischi per il gas in transito verso l'Europa". Una spada di Damocle sul vecchio continente e la quasi certezza che i rapporti tra i due Paese, ampiamente danneggiati dalla crisi nel Donbas, non aiuteranno a svolgere la vicenda nel migliore dei modi.
In precedenza, Naftogaz ha accusato la società russa di non essere riuscita a fornire il metano previsto per il 22 febbraio, pagato prima. E se l'accusa fosse dimostrata, Gazprom avrebbe violato non solo il contratto tra le imprese, ma anche un protocollo tripartito firmato nel mese di ottobre 2014 a Bruxelles, tra il ministro dell'Energia russo Alexander Novak, il commissario europeo per l'Energia Gunther Oettinger e il ministro dell'Energia Yuriy Prodan. Uno dei punti di contesa riguarda le forniture di metano alle regioni controllate dai separatisti, che per Mosca fanno parte del contratto con l'Ucraina e quindi Kiev deve pagare. Una lettura contestata dal governo ucraino.
Redazione Milano.