L'ISIS ACCUSA IL COLPO MICIDIALE INFERTO DA ANONYMOUS: S.O.S. IN RETE DI TAGLIAGOLE CHE NON SANNO PIU' CHE FARE
lunedì 9 febbraio 2015Il cyber attacco lanciato da Anonymous contro lo Stato islamico (Isis) ha lasciato il segno in rete, in particolare su twitter dove gli internauti jihadisti sono in allarme e hanno lanciato l'Hashtag #stato-califfato-resiste, in soccorso agli account che sono stati cancellati o oscurati, promettendo i titolari assistenza e sostegno informatico.
All'indomani del video postato su Youtube con il quale il gruppo di hacker ha annunciato di aver violato centinaia di account Twitter o Facebook di presunti reclutatori e esponenti del Califafto islamico, askanews ha fatto un giro in rete per scoprire gli effetti della guerra dichiarata da Anonymous.
E gli effetti sono evidenti, come è evidente la preoccupazione.
Su twitter, immettendo in rete gli hashtag più comuni sulla jihad, salta all'occhio la totale assenza di commenti pro-Isis, contrariamente a quanto avveniva regolarmente solo la settimana scorsa. Per esempio, scrivendo in arabo parole chiavi sul rogo del pilota giordano arso vivo dall'Isis, ci si accorge che i macabri commenti degli account dei jihadisti sono praticamente spariti.
Proseguendo nella navigazione si percepisce lo stato di mobilitazione degli internauti dell'Isis: ad esempio l'utente che si firma Abu Khatab al Iraqi sul suo account @abukatab20073 lancia un piano di soccorso: "Chi, tra fratelli e sorelle, ha avuto l'account cancellato o oscurato scriva solamente @stato_califfato_resiste e con il volere di Allah sarà sostenuto". Il tweett di al Iraqi ("l'iracheno") è in risposta alla richiesta di aiuto lanciata da @al_Khansaaa21 con questo tweet: "Si prega di sostenere gli account dei fratelli e delle sorelle che sono stati cancellati". Anonymous non viene mai citato, anche se tutti i messaggi portano la data odierna.
Anche @KatmSout, ("Il Silenziatore") offre i suoi servigi ai fratelli, lanciando un altro Hashtag, sempre in lingua araba, che recita così: "#sostegno dopo la cancellazione". In un secondo messaggio, "Il silenziatore" manda un tweet per comunicare il suo "terzo account dopo la cancellazione dei due precedenti". Non mancano i "fratelli" che chiedono come potersi rendere utili alla causa della guerra dichiarata da Anonymous, come fa @vip9_999 che cinguetta: "Come faccio a conoscere gli account cancellati per aiutarli?" Infine, una "sorella" che si firma Soha Rashed45, si offre per questa specie di mutuo-soccorso jihadista: "Il mio nuovo account non è stato cancellato - scrive - ed ho anche un precedente account. Posso sostenervi" E rilancia l'hashtag #stato_califfato-resiste", che in realtà riprende le parole del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi nel giorno della proclamazione della nascita dello Stato islamico, a giugno 2014.
Anonymous ha colpito duro e intende continuare a disarticolare la rete web dei tagliagole islamici, che ora hanno contro a livello globale la più potente e agguerrita organizzazione di hacker del pianeta. Un fatto è certo: con l'entrata in scena di Anonymous, il web è diventato un posto molto pericoloso, per i terroristi islamici dell'isis e i loro simpatizanti.
Redazione Milano