LA GERMANIA SCONFITTA VENNE UMILIATA CON LA PACE DI VERSAILLES, CHE PRODUSSE IL NAZISMO. NON ACCADA CON LA GRECIA
giovedì 5 febbraio 2015BERLINO - A poche ore dalla sua visita a Berlino, il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis ha chiesto al governo tedesco maggiore collaborazione per superare la trappola dell'austerita' e del debito che schiaccia la Grecia.
"Io credo che di tutte le nazioni d'Europa, i tedeschi possano comprendere al meglio questo semplice messaggio: se si umilia una nazione troppo a lungo e la si sottopone a trattative e ai dispiaceri tipici di una crisi di deflazione, senza farle intravedere una luce alla fine del tunnel, prima o poi questa nazione scoppiera'", ha dichiarato Varoufakis, citando il patto di Versailles seguito alla Prima guerra mondiale e alludendo alle conseguenze di quell'evento storico, che culminò con l'ascesa del Nazionalsocialismo in Germania.
Varoufakis ha anche auspicato una sorta di "piano Marshall" tedesco per la Grecia: Atene, ha spiegato il ministro, non e' certo la sola responsabile della crisi dell'euro, che ha avuto origine da errori a livello comunitario: "Noi siamo la prima tessera del domino ad essere caduta ma non siamo responsabili di questo effetto domino", ha dichiarato il braccio destro di Tsipras, che nel pomeriggio incontrera' il collega tedesco Wolfgang Schaeuble, al quale esporra' delle proposte che a suo dire l'esponente della Cdu "non potra' respingere".
Secondo il tedesco "Spiegel", Schaeuble dovrebbe perlomeno ascoltare le richieste della "rockstar greca dell'economia", dato che c'e' ancora la possibilita' - con una collaborazione - di trovare una via d'uscita alla crisi.
Se la Bce - soprattutto su pressione della Germania - dovesse bloccare il rifinanziamento delle banche greche il prossimo 28 febbraio, Atene sarebbe condannata al default e all'uscita dall'euro. E forse Varoufakis offre la miglior opportunita' per tenere unita l'eurozona: perche' la Grecia non ha quasi piu' nulla da perdere e il suo governo puo' dare il via ad un cambiamento in Europa che molti stati partner piu' forti avevano cercato di avviare.
Che la politica degli ultimi cinque anni - crediti contro tagli - sia fallita, scrive il quotidiano tedesco, lo hanno capito anche i governi di Francia e Italia, cosi' come la commissione europea di Juncker, l'Fmi e la Bce. Solo la signora Merkel e i banchieri tedeschi che l'appoggiano, fanno finta di non capire.
Redazione Milano.