LA GRECIA MOSTRA IL PIANO: AGGANCIARE UNA PARTE DEL DEBITO ESTERO ALLA CRESCITA, IL RESTO DIVENTA BOND PERPETUI ALLA BCE
martedì 3 febbraio 2015LONDRA - In primo piano sul "Financial Times" la proposta del nuovo governo greco ai creditori stranieri: lo scambio del debito insoluto con nuove obbligazioni legate alla crescita. Il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, ha incontrato ieri a Londra il cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, George Osborne, secondo il quale la situazione di stallo tra la Grecia e i partner dell'area dell'euro rappresenta "il rischio piu' grande per l'economia globale". Osborne evidentemente parla per conto di alcune grandi banche sistemiche che perderebbero lucrosissimi interessi sul debito greco, se venissero accettare le proposte di ristrutturazione del governo Tsipras.
L'esponente dell'esecutivo guidato da Alexis Tsipras invece ha dichiarato al quotidiano della City che Atene non ha intenzione di chiedere la cancellazione del debito estero, che ammonta a 315 miliardi di euro; puntera', al contrario, a un "menu' di swap" con l'emissione di due nuovi tipi di bond: il primo, indicizzato alla crescita economica nominale, sostituirebbe i prestiti del salvataggio europeo; il secondo, definito "perpetuo", prenderebbe il posto delle obbligazioni greche di proprieta' della Banca centrale europea.
A suo parere si tratterebbe di "una intelligente operazione ingegneristica sul debito" e non di uno "sconto", politicamente inaccettabile per la Germania e altri Stati creditori.
"Diro' ai nostri partner che stiamo mettendo insieme una combinazione di avanzo primario e riforme. Diro' loro di aiutarci a riformare il paese e di darci un po' di spazio fiscale per farlo, altrimenti continueremo a soffocare e avremo una Grecia deformata invece che riformata", ha aggiunto Varoufakis.
La tappa londinese e' parte di un tour nelle capitali europee, dove lo scetticismo sulla svolta greca e' ancora forte.
Varoufakis ha annunciato che il suo governo manterra' un avanzo primario dell'1-1,5 per cento del prodotto interno lordo e che dara' priorita' alla lotta contro l'evasione fiscale. Le proposte dettagliate saranno presentate entro la fine di febbraio. Per allora, la Grecia spera di assicurarsi un "programma ponte" della durata di quattro mesi in cui la Bce mantenga a galla il sistema bancario nazionale con liquidita' a condizioni favorevoli.
Se dovesse avere esito positivo il progetto presentato dal ministro delle finanze ellenico, il meccanismo - che è tecnicamente ineccepibile e certamente praticabile - potrebbe essere applicato ai debiti pubblici di altri stati della zona euro,ad iniziare dall'Italia, ma anche per Spagna, Portogallo, Irlanda, Belgio, Francia.
La decisione se e quando approvarlo (o rigettarlo) non appartiene alla sfera della finanza, ma è tutta politica. E su di essa si baserà la profonda riforma dell'euro o la sua esplosione sgangherata che - indirettamente - è la minaccia paventata dal britannico Osborne.
Un fatto resta indiscutibile: il tempo necessario per arrivare a uan soluzione, qualunque sarà, è poco, finisce alla termien di qesto mese di febbraio.
Redazione Milano